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il fondo francese PAI Partners supera l’offerta americana, Sanofi è sorpreso – Libération

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Il fondo d’investimento PAI Partners ha inviato giovedì 17 ottobre un’offerta migliore rispetto al suo concorrente americano CD&R per l’acquisto di Opella da Sanofi.

Rimbalzo della vendita di Opella, la filiale di Sanofi che commercializza in particolare Doliprane, il farmaco più consumato in Francia. Secondo le informazioni di Mondo un te Figaro, Come confermato dall’AFP, il fondo d’investimento PAI Partners, con sede a Parigi, ha inviato giovedì 17 ottobre un’offerta migliore di quella del suo concorrente americano CD&R. La lettera è stata inviata a Frédéric Oudéa, presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Sanofi, e comprende “Un’offerta migliorata per altri 200 milioni di euro” rispetto alla precedente offerta di PAI Partners, cosa rende il fondo francese “il miglior offerente finanziario” E“anche un punto di vista sociale”, Lo riferisce una fonte vicina al fondo citata dall’AFP.

Lo ha riferito il gruppo farmaceutico francese “sorpreso” di questo “offerta migliorata” fuori “scadenze”. Lo è “sorprendente che un’offerta rivista sia resa pubblica”il giudice Sanofi in un comunicato stampa, ricordando di aver annunciato l’11 ottobre la sua decisione di negoziare esclusivamente con il fondo d’investimento americano CD&R per vendergli potenzialmente il 50% di Opella. Sanofi lo ricorda nella sua risposta “il processo di ricerca di un possibile partner per Opella è stato lungo; che i candidati alla partecipazione hanno avuto tutti la stessa possibilità di presentare la loro migliore offerta; e ciò, nei tempi previsti da questo processo, identico per tutti”. “Sanofi è quindi sorpreso che ora venga presentata un’offerta migliore, al di fuori delle scadenze e del processo di governance che hanno governato la decisione”aggiunge il gruppo.

Sanofi ha annunciato la settimana scorsa che stava trattando con il fondo di investimento americano CD&R per vendergli potenzialmente il 50% di Opella, la sua controllata che commercializza un centinaio di marchi di prodotti da banco in tutto il mondo, tra cui Doliprane (paracetamolo) in Francia. I sindacati, che hanno lanciato uno sciopero rinnovabile contro questa possibilità, temono a «casse sociale» dei 1.700 posti di lavoro che Opella conta sul suolo francese, di cui 500 nel sito di Compiègne (Oise) e 250 nello stabilimento di Lisieux (Calvados). Hanno programmato una manifestazione sul sito della fabbrica di Compiègne questo giovedì dalle 13 alle 15, con l’arrivo del deputato del Nuovo Fronte Popolare François Ruffin.

L’annuncio strategico di Sanofi, un nuovo esempio di “Big Pharma” che si concentra sull’innovazione, ha subito preso una svolta politica data la popolarità di questo farmaco usato per alleviare il dolore e la febbre. Questo progetto fa eco anche alle sfide della politica sanitaria in un contesto già segnato dalle difficoltà nell’approvvigionamento di alcuni medicinali, inclusa la carenza di paracetamolo nell’inverno 2022-2023. Le linee di questa possibile operazione sono ancora in fase di discussione ma la prospettiva dell’arrivo di un player finanziario straniero nel capitale dell’Opella preoccupa fino ai vertici dello Stato.

Prima di procedere con questa guerra di offerte, giovedì scorso è stata presentata un’offerta da parte del fondo francese PAI Partners, sostenuto dai fondi di Abu Dhabi Avia, di Singapore GIC e della canadese BCI “ad un prezzo equivalente” a quello di CD&R. Sanofi, invece, ha puntato sui CD&R tenendo conto di criteri strategici, in particolare il fatto che gli Stati Uniti sono il primo mercato di Opella con quasi il 25% del suo fatturato. Interrogato nel primo pomeriggio di giovedì, Sanofi ha rifiutato di commentare.

Aggiornato: alle 14:55 con più contesto; alle 21, con la reazione di Sanofi.

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