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Appena presentato il bilancio 2025, l’agenzia di rating Fitch mette la Francia sulla griglia: News

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L’agenzia di rating Fitch svela venerdì la sua diagnosi sull’economia francese che potrebbe portare allo status quo o al declassamento del suo rating, all’indomani della presentazione di un progetto di bilancio 2025 deciso a risparmiare 60 miliardi di euro per contenere l’impennata del deficit .

In serata è attesa la decisione dell’agenzia di rating americana che assegna alla Francia un “AA-“, l’equivalente di un 17/20 (cioè un 17 su una scala di 20 livelli di rating secondo Fitch). Fitch potrebbe anche decidere di aggiungere un “outlook negativo” al proprio rating senza modificarlo, sinonimo di rischio di futuro downgrade.

Durante la sua ultima valutazione delle finanze francesi in aprile – uno status quo – Fitch ha avvertito di un rischio di ribasso in caso di un “aumento significativo e persistente del debito (…) in rapporto al PIL derivante da un deficit pubblico superiore al previsto.

Tuttavia, la Francia ha apportato brutali revisioni alle sue previsioni di deficit per il 2024, passando dal 4,4% di fine 2023 al 5,1% di aprile per raggiungere infine il picco al 6,1% del PIL, e l’esecutivo ha deciso di impegnarsi su una traiettoria più lunga per sperare di ritornare al di sotto del limite del 3% tollerato da Bruxelles, nel 2029 rispetto al 2027 precedente.

“La Francia è un’eccezione” nella zona euro, analizza in una nota la società di ricerca Oxford Economics, sottolineando che il Paese “ha poche possibilità di ridurre significativamente il suo deficit nei prossimi anni”, dove la maggior parte dei suoi vicini presenta una finanza pubblica più ottimista prospettive.

Ad esempio, la Spagna prevede di registrare un deficit pubblico del 2,5% l’anno prossimo e l’Italia del 3,3%.

– 2024, anno “nero” –

Per dimostrare la sua buona volontà ed evitare il rischio di “crisi finanziaria”, secondo le parole del primo ministro Michel Barnier, il governo ha presentato giovedì la sua legge finanziaria per il 2025 che prevede 60 miliardi di euro di risparmi per ridurre il deficit pubblico al 5%.

Di portata “relativamente senza precedenti”, secondo il presidente dell’Alto Consiglio delle Finanze Pubbliche (HCFP), Pierre Moscovici, che ne ha analizzato i contorni macroeconomici, questa pozione che mescola aumenti fiscali e tagli alla spesa potrebbe riportare la Francia su binari meno scivolosi dopo un anno 2024 che giovedì ha descritto come “nero”.

Ma rischia anche, secondo lui e gli economisti, di pesare sulla crescita del prossimo anno, attualmente prevista dal governo all’1,1%, e di complicare la futura riduzione dei deficit.

Un declassamento del rating da parte di un’agenzia ha generalmente l’effetto di aumentare i tassi debitori della Francia da parte degli investitori il cui tasso decennale, punto di riferimento per i confronti internazionali, è già superiore a quello di Spagna e Portogallo, paesi precedentemente noti per spendere di più.

L’aumento dei tassi comporta anche un aumento del debito, oggi la seconda voce di bilancio francese dopo l’istruzione, tanto più preoccupante in quanto la Francia ha annunciato giovedì un programma record di 300 miliardi di euro di prestiti sui mercati per il prossimo anno.

Oggi però non si pone la questione dell’attrattiva del debito francese per gli investitori, dato che l’ultimo prestito a lungo termine di 12 miliardi di euro concesso dalla Francia all’inizio di ottobre ha portato una domanda degli investitori nettamente superiore alle esigenze della Francia.

Inoltre, la differenza tra il tasso debitore francese e quello tedesco, paese considerato il più sicuro della zona euro, rimane a livelli considerati poco preoccupanti dagli analisti.

Dopo Fitch, l’agenzia di rating Moody’s, che colloca la Francia un gradino sopra i suoi pari, farà la sua diagnosi sull’economia francese il 25 ottobre, e S&P Global il 29 novembre.

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