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Con l’avvicinarsi dell’inverno la crescita rischia di bloccarsi, avverte l’INSEE

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Nuvole scure si addensano sull’economia francese. Tra imminenti tagli di bilancio, aumenti delle tasse e un’economia cupa, imprese e famiglie si preparano a vivere mesi difficili. Nel suo rapporto economico pubblicato giovedì, l’INSEE ha mantenuto le sue previsioni di crescita per il 2024 all’1,1%, un livello equivalente alle previsioni del governo contenute nel bilancio 2025, presentato oggi.

Bilancio 2025: per il Consiglio superiore delle finanze pubbliche il 70% degli sforzi saranno in realtà aumenti delle tasse

I Giochi Olimpici hanno contribuito a sostenere l’attività nel terzo trimestre (+0,4). Ma questo episodio fu limitato nel tempo e nella durata. L’istituto pubblico prevede ora una stagnazione della crescita del prodotto interno lordo (PIL) nell’ultimo trimestre.

Si tratta di una previsione leggermente migliore rispetto all’ultimo aggiornamento economico di inizio settembre (-0,1%). D’altro canto, ciò significa che il guadagno di crescita per il prossimo anno sarà molto debole. Cattive notizie per l’esecutivo attualmente invischiato in una brutale crisi di bilancio.

Consumi in stallo

Dal lato dei consumi gli indicatori sono rossi. L’inflazione ha certamente rallentato (1,5% a settembre per l’IPCA), ma i francesi restano immersi nell’incertezza dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale. I previsori economici parlano addirittura di “shock di incertezze”. Si prevede che il potere d’acquisto aumenterà di circa l’1,8% nel 2024, ma i consumi hanno vacillato nel primo semestre.

L’INSEE prevede tuttavia una ripresa nel terzo trimestre grazie ai Giochi Olimpici (+0,5%). E di conseguenza ancora un rallentamento nell’ultimo trimestre (+0,2%). Allo stesso tempo, il livello di risparmio dovrebbe rimanere elevato nel 2024 (17,9%), a un livello molto superiore a quello del 2022 e del 2023 (16,9%). I futuri tagli di bilancio e gli aumenti delle tasse potrebbero aumentare ancora una volta i risparmi dei francesi, particolarmente attendisti in questo periodo di incertezza.

In rosso gli investimenti delle imprese

Sempre dal lato della domanda, gli investimenti delle imprese continuano a vacillare. Da due trimestri gli investimenti sono in calo, gravati dal ristagno della domanda, dall’inasprimento delle condizioni di finanziamento e dall’incertezza politica. La Banca Centrale Europea (BCE) ha iniziato ad abbassare i tassi lo scorso giugno.

I primi effetti di questo allentamento monetario non dovrebbero tuttavia farsi sentire prima della prima metà del 2025. L’allentamento della politica monetaria europea dovrebbe infondere nuova linfa agli investimenti di imprese e famiglie. Diversi economisti, tuttavia, accusano l’istituzione di Francoforte di aver soffocato la crescita operando un giro di vite senza precedenti dalla creazione della zona euro nel 1999.

Il commercio estero, motore dell’economia

Solitamente considerato un punto nero nell’economia francese, il commercio estero ha riacquistato un po’ di colore. La bilancia commerciale francese sarebbe addirittura diventata il principale motore della crescita francese nel 2024. Come spiegare questa sorprendente ripresa? Le esportazioni francesi sono cresciute più velocemente della domanda. Ciò ha consentito alla Francia di riconquistare alcune quote di mercato all’estero.

Soprattutto, le importazioni sono diminuite significativamente fino a raggiungere un punto molto basso. Le imprese hanno in particolare attinto alle loro azioni, spiega l’INSEE. Gli economisti si aspettano comunque una normalizzazione entro la fine dell’anno “in modo che il contributo del commercio estero [à la croissance] sarebbe quasi zero. Resta da vedere se la domanda prenderà il sopravvento nel 2025. Una prospettiva ampiamente incerta data l’imminente stretta di bilancio.

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