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ritorno al colpo di calore di Michel Barnier in 3 atti

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Mentre celebra il suo primo mese trascorso a Matignon questo sabato, 5 ottobre 2024, il Primo Ministro deve affrontare l’inizio di una tempesta politica e sociale. Per il momento si tratta solo di un’allerta meteo grave, ma potrebbe trasformarsi in forza 9 e forti tempeste nei prossimi giorni o settimane se non verrà presidiata. Michel Barnier ha quindi deciso di ammainare la randa del suo piano per rinviare l’aumento delle pensioni. Cosa è successo nelle ultime ore per giustificare l’allarme rosso in rue Varenne? Spieghiamo…

Atto I: spiccioli, spiccioli, alla ricerca di spiccioli

Mentre il disegno di legge finanziaria, per l’anno 2025, sarà presentato al Consiglio dei ministri giovedì 10 ottobre 2024, copia è già stata trasmessa al Consiglio superiore delle finanze pubbliche. E qui nessuna sorpresa: è giunto il momento di stringere i bulloni di fronte ad un debito finanziario colossale – 3.228 miliardi di euro – e ad un deficit pubblico che dovrebbe superare il 6% della ricchezza nazionale. Come ha detto e ripetuto martedì scorso il Primo Ministro davanti a deputati e senatori, nella sua dichiarazione di politica generale: “Dovremo fare bene, per soddisfare le aspettative dei francesi, ma con poco. »

Per cercare di raggiungere questo obiettivo di risanamento delle finanze pubbliche – e di ridurre il deficit pubblico al 5% del prodotto interno lordo nel 2025 – il governo prevede, il prossimo anno, uno sforzo di circa sessanta miliardi di euro. Una sfida incredibile! Tra le tante strade di risparmio da intraprendere, Michel Barnier prevede di posticipare dal 1È Gennaio al 1È Luglio 2025 l’indicizzazione delle pensioni di vecchiaia all’inflazione, di circa l’1,8%. Guadagno stimato: circa quattro miliardi, secondo i conti del Ministero del Lavoro.

Per Marine Le Pen (Raduno Nazionale): “Spostare l’indicizzazione delle pensioni significa rubare miliardi di euro di potere d’acquisto ai nostri anziani”. | AFP
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Per Marine Le Pen (Raduno Nazionale): “Spostare l’indicizzazione delle pensioni significa rubare miliardi di euro di potere d’acquisto ai nostri anziani”. | AFP

Atto II: una dolorosa raffica di boschi verdi

Un’idea matematicamente interessante, ma politicamente e socialmente molto “stimolante” da scrivere colloquialmente. Le reazioni non si sono fatte attendere. A cominciare da quello di Marine Le Pen (Raduno Nazionale). Su X (ex Twitter), il capo dei deputati RN ha indicato, venerdì 4 ottobre 2024, che “Spostare l’indicizzazione delle pensioni significa derubare i nostri anziani di miliardi di euro di potere d’acquisto. Rifiuterò questa misura, tanto più meschina in quanto è trapelata il giorno dopo il discorso di politica generale del Primo Ministro, tacendo su questa manovra già utilizzata da Hollande e Macron. E l’ex finalista alle elezioni presidenziali del 2017 e del 2022 ha aggiunto: “Ogni giorno, le rivelazioni confermano che avevamo ragione a mettere in guardia contro la rovina dei conti pubblici da parte di Macronie, con la complicità della LR. Il risanamento dei conti pubblici richiede verità, coraggio e fiducia. Misure non cieche e quindi ingiuste”. Chiudi il divieto!

Da parte della destra repubblicana, la famiglia politica di Michel Barnier, questa idea di rinviare l’aumento delle pensioni non suscita molto entusiasmo. Lo dimostra questa reazione del deputato LR dell’Hauts-de-Seine, Jean-Didier Berger, al microfono di BFMTV. Questo membro della commissione finanze dell’Assemblea nazionale annuncia che il suo gruppo ha presentato, “sul tavolo del governo”, un elenco dettagliato di cinquanta miliardi di potenziali risparmi da realizzare. Il rinvio dell’indicizzazione delle pensioni non appare affatto, a differenza delle misure sullo stile di vita dello Stato, sull’immigrazione o addirittura sull’assistenza.

Atto III: il dossier rinviato ai parlamentari

Sentendo che la situazione stava cambiando seriamente e temendo un bagno di sangue da parte del Raggruppamento Nazionale durante l’esame di una prossima mozione di censura, il Primo Ministro ha quindi deciso di fare ammenda. Una sorta di pausa, durante una gita al Vertice dell’allevamento a Cournon-d’Auvergne (Puy-de-Dôme), venerdì 4 ottobre 2024.

“Capisco che questa misura, che mettiamo in bilancio, provoca e crea preoccupazioni, soprattutto per tante persone che ricevono piccole pensioni”, riconosce il capo del governo. Da buon tattico quale è, dopo mezzo secolo di mandati politici diversi e variegati, Michel Barnier decide quindi di restituire la palla e la spinosa questione ai deputati…

“Se nella discussione parlamentare che si apre sul bilancio 2025 ci sono nuove idee o altri spunti per trovare altre vie (risparmio)sono aperto. » Un modo molto intelligente di fare le cose per ridurre la tensione. Questa discussione sul bilancio in Parlamento promette di essere ad alto rischio per il Primo Ministro e la sua squadra ministeriale.

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