Una delle espulsioni dovrebbe raggiungere la Terra sabato mattina, la seconda in serata, annunciando l’aurora boreale.
Magnifica aurora boreale osservata nel cielo delle Ardenne (foto)
Queste espulsioni di massa coronale, in seguito al loro impatto con il nostro pianeta, possono generare tempeste geomagnetiche. Secondo l’agenzia meteorologica americana NOAA, queste tempeste dovrebbero rientrare nella categoria G3. L’aurora boreale visibile lo scorso maggio in Belgio era dovuta a una tempesta G5, la categoria più alta secondo l’indice delle tempeste geomagnetiche.
Tuttavia, è molto difficile prevedere quanto velocemente e con quale potenza queste espulsioni solari raggiungeranno la Terra. Queste informazioni si sapranno solo circa mezz’ora prima che le particelle di plasma raggiungano il nostro pianeta, quando i satelliti saranno in grado di misurarle a una distanza di circa un milione di chilometri.
Bisogna sperare anche in cieli sereni per osservare al meglio questi fenomeni luminosi.
Le aurore boreali sono più comuni nella cosiddetta zona aurorale, attorno al Polo Nord, ma possono essere osservate a latitudini più basse durante intense eruzioni solari.
“Allontanatevi dalle luci e dagli ambienti urbani, guardate a nord”, consiglia Farid El Mokaddem. “A volte è anche necessario abituare gli occhi all’oscurità per distinguere chiaramente questi piccoli veli di colore.”
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