Gertrude Belle, la sosia di Lawrence d'Arabia – Il mio blog
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Gertrude Belle, la sosia di Lawrence d'Arabia – Il mio blog

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L'ultimo romanzo di Olivier Guez, “Mesopotamia”, ci consente di riscoprire il cuore del mondo arabo, l'Iraq odierno e le grandi manovre geopolitiche del XIX secolo. Al timone c'è una donna inglese vittoriana, Gertrude Belle, che partecipa all'emancipazione dal dominio ottomano. Oggi dimenticata, era comunque soprannominata “Regina del deserto a Londra”.

Chi ha mai sentito parlare di Gertrude Bell? Oggi sconosciuta, questa giovane donna dell'alta società vittoriana, figlia di industriali estremamente ricchi, archeologa poliglotta, alpinista, diplomatica, spia, capo dell'intelligence per l'amministrazione britannica a Baghdad, è stata una delle donne più potenti dell'Impero e l'architetto dell'Iraq moderno.

È sulle tracce di questa eroina dimenticata – a differenza del suo caro amico e fratello d’anima Lawrence d’Arabia – e la cui vita è così strettamente legata all’affascinante e movimentata storia della regione, che lo scrittore ed ex giornalista Olivier Guez, vincitore del Prix Renaudot per La scomparsa di Josef Mengele (2017), incentra il suo ultimo romanzo, Mesopotamia. Culla di civiltà tra il Tigri e l’Eufrate, è stata eclissata per secoli prima di diventare, nel XIX secolo, teatro di grandi manovre geopolitiche, nel bene e nel male.

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1917: L'appassionato orientalista si rifugia a Bassora, in Iraq, dopo una infelice storia d'amore.

Nel 1917, Gertrude Bell, un'appassionata orientalista, si è appena rifugiata a Bassora, Iraq, dopo una storia d'amore infelice. Molto rapidamente, si rende indispensabile per l'arido ufficiale indiano Sir Percy Cox, noleggiando carovane, attraversando il territorio a dorso di cammello, partendo per incontrare le migliaia di tribù beduine che fanno macchinazioni politiche così sottili, e infine diventa uno degli emissari più abili della corona in una terra che gli Ottomani hanno lasciato marcire, e dove la scoperta di immensi giacimenti di petrolio ha improvvisamente suscitato la cupidigia degli occidentali. La sua aura si diffonde così tanto che gli inglesi la chiameranno “la regina del deserto”.

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Tra la biografia romanzata e la narrazione storica

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