“La bomba P non esploderà”
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“La bomba P non esploderà”

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In un mercato di Calcutta, India, 27 aprile 2023. DIBYANGSHU SARKAR / AFP

ENel 1968, il biologo e demografo Paul Ehrlich, professore alla Stanford University, pubblicò uno spettacolare saggio che avrebbe avuto un impatto mondiale: La bomba P (Fayard, 1972). Vendute oltre due milioni di copie, prevede una rapida esplosione della popolazione mondiale (la bomba P) che porterà a un'inevitabile carestia all'inizio degli anni '80.

Secondo i suoi calcoli, la città di Calcutta, in India, avrebbe dovuto vedere la sua popolazione aumentare di dieci volte, da 7 milioni di abitanti a quasi 70 milioni entro l'anno 2000. Nel 1969, fondò l'associazione Zero Population Growth, che si batteva per politiche attive di riduzione della popolazione, dalla pianificazione familiare alla sterilizzazione delle donne.

Sappiamo cosa è successo. Non c'è stata carestia nel mondo e la città di Calcutta ospita ora poco più di 19 milioni di persone. Come i meteorologi o gli economisti, i demografi sono molto più precisi nelle loro analisi del passato che nelle loro previsioni del futuro.

L'analisi di Paul Ehrlich riecheggia anche vecchie preoccupazioni, come quelle del Club di Roma, che si riunì per la prima volta nel 1968, e, naturalmente, quelle di Thomas Malthus alla fine del XVIII secolo.e secolo. Economista ma anche pastore, notò le devastazioni di una popolazione rurale troppo numerosa per condividere le sue scarse risorse. Cicli di prosperità e carestia si erano susseguiti fin dal Medioevo, con l'aumento del numero di capi nel regno. Per spezzare questa maledizione, anche lui suggerì misure draconiane per le donne in età fertile.

Due fasi intermedie

Le previsioni di Ehrlich e Malthus non si sono avverate, per le stesse ragioni. Il progresso tecnico ha ridotto drasticamente il numero di carestie. Nel 1950, due terzi degli abitanti del mondo soffrivano di malnutrizione; nel 2000, la cifra era scesa a solo il 15%, mentre la popolazione era più che raddoppiata nel frattempo, da 2,5 miliardi a 6 miliardi.

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Un progresso nel campo della tecnologia, della salute e dell'istruzione che ha arricchito notevolmente le nostre società e innescato un fenomeno totalmente sottovalutato e totalmente importante, quello della transizione demografica. Questo processo è quello del declino del tasso di natalità. Attraversa due fasi intermedie, quella in cui cala la mortalità infantile, ma non il numero di bambini, che aumenta la popolazione mondiale, poi dal declino del tasso di natalità, che finisce per stabilizzare o addirittura ridurre il numero di abitanti. È iniziato nel XIX secoloe secolo in Europa, ma oggi colpisce il mondo intero, compresi i paesi meno sviluppati.

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