Quando François Ruffin picchia Jean-Luc Mélenchon – Libération
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Quando François Ruffin picchia Jean-Luc Mélenchon – Libération

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In occasione dell'uscita del suo nuovo libro “Itinéraire. Ma France en entier, pas à moitié”, il parlamentare, che ha rotto con La France insoumise in occasione delle elezioni legislative, critica “una sinistra che si è arresa” e ha scelto di “abbandonare” una parte della popolazione.

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François Ruffin aveva iniziato l'estate con una rottura definitiva con LFI. Inizia questo ritorno a scuola nel proseguimento diretto, ribadendo tutti i suoi “disaccordi” approfondita e strategica con Jean-Luc Mélenchon e la sua gente, in un libro e diverse interviste. Ed è seriamente tagliente. LFI? “Una festa dove c’è paura […]dove non c’è spazio per il dibattito”è un successo su BFMTV. In Le Nouvel Obs, martella il suo mantra: parlare con “tutta la Francia” (titolo del suo libro), che “città” così “torri” per ridurre il voto RN, dove Mélenchon “taglia la Francia in 'segmenti'” su una base “spaziale, ”metropoli e quartieri”, e quasi razziale, ”il 25% dei francesi che hanno un nonno immigrato””tutto in uno “La strategia di Terra Nova con i toni dell’NPA”.

Nel suo libro riporta anche i commenti fatti da “JLM” dopo la sua candidatura alle elezioni legislative di Hénin-Beaumont (Pas-de-Calais) contro Marine Le Pen nel 2012: “Quando mi ha parlato di Hénin, è stato quasi disgustoso: 'Non capivamo niente di quello che dicevano…”, “Sudavano alcol dalla mattina…”Puzzavano…”, “Quasi tutti obesi…” Lingotti d'oro per tutti gli oppositori (di sinistra, ma soprattutto di destra e oltre) di Mélenchon, cosa che fece guadagnare a Ruffin la violenta reazione dei ribelli.

Ruffin “sputa fuori i punti di discussione della RN”

Se Mélenchon stesso e i principali leader del LFI non hanno reagito alle osservazioni di Ruffin, alcuni deputati lo hanno fatto, e non a metà. In particolare, sul “vergogna” incaricato da Ruffin di fare campagna “di persona” nelle ultime elezioni legislative (“Quando incontravo un nero o un arabo, tagliavo la testa di Mélenchon a caratteri cubitali sui volantini. Era quasi un successo garantito. […] Ma non appena ci siamo imbattuti in una persona bianca, […] è diventato un lucchetto”).

Il Piccardo “sputa fuori i punti di discussione della RN” e “tradisce gli interessi del popolo”abbattuto il deputato della LFI Aurélien Le Coq. Aurélien Saintoul protesta su X contro il “formula sporca di “campagna basata sull’apparenza””. La sua collega Julie Garnier ha descritto Picard come “Il fantasma di Doriot”. Un anatema (riferimento all'ex dirigente comunista divenuto collaborazionista e combattente nazista) che i ribelli avevano riservato fino ad allora all'amico che non voleva loro bene, Fabien Roussel. E diversi mélenchonisti rimproverano a Ruffin di essere stato l'unico a guidare una simile campagna, tramite diversi trattati che gli erano già stati rimproverati, mentre l'interessato assicura che diversi “compagni” I parlamentari gli hanno detto cosa stavano facendo “lo stesso”.

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