la vita quotidiana del naturalista nei fumetti
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la vita quotidiana del naturalista nei fumetti

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Charles Darwin (1809-1882) è spesso ricordato come un patriarca dai capelli bianchi e dalle sopracciglia ombrose, padre della teoria dell'evoluzione, autore di un'opera monumentale e intimidatoria. Spesso dimentichiamo che prima di raggiungere l'apice della scienza moderna, era un giovane avventuroso, snello e senza barba, impegnato in un lungo giro del mondo a bordo della Cane da lepredurante il quale raccolse abbastanza materiale per alimentare il suo pensiero sull'origine delle specie. Questi cinque anni di circumnavigazione lo vaccinarono dai viaggi? In ogni caso, avrebbe trascorso la maggior parte della sua vita nella sua casa di Down, nel Kent, al riparo dal trambusto di Londra.

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EDIZIONE ALISIO

È la sua vita quotidiana nella sua tana che descrive Nelle pantofole di Darwinuna deliziosa striscia a fumetti della giornalista scientifica Camille Van Belle e di Adrien Miqueu, anch'egli giornalista scientifico e fumettista. I due amici hanno attinto a un corpus eccezionale, circa 15.000 lettere scambiate da Darwin con i suoi parenti, colleghi e talvolta nemici, digitalizzate dal Darwin Correspondence Project, sostenuto dall'Università di Cambridge. A questo si aggiungono i quaderni dello scienziato e di sua moglie, che rivelano i più piccoli dei suoi interessi e preoccupazioni quotidiane.

Orchidee, lombrichi e lumache

“Non esiste un grand'uomo per il suo valletto, si dice.”ha riferito Goethe. Ci si può anche chiedere se la bozza di classificazione delle sue scoregge, tratta dal suo diario sanitario, aggiungerà qualcosa alla posterità di Charles Darwin. Il pover'uomo fu afflitto per tutta la vita da mal di stomaco e da una costituzione fragile. Al di là dell'aneddoto – proprio come la sua famosa lista sui vantaggi e gli svantaggi di prendere moglie – questa scala del vento testimonia una mente scientifica sempre in azione, che accumula una massa di dati di ogni genere per comprendere meglio il mondo, intorno a lui e in lui.

Questo spirito, che è diventato, secondo le sue parole, “una macchina per macinare i fatti per estrarre leggi generali”il fumetto lo mostra affascinato dall'osservazione di piccioni, orchidee, lombrichi o lumache quanto da quella dei suoi bambini piccoli. Senza che lo studio attento di questi ultimi li trasformi in oggetti senz'anima. Il testo scritto dopo la morte della sua cara Annie, all'età di 10 anni, è particolarmente toccante a questo riguardo.

Mentre ci si può interrogare sul tono di alcune nuvolette, probabilmente molto lontane dai canoni dell'elocuzione vittoriana, le parole tra virgolette, fedeli alle lettere, sono sufficienti a far sentire la voce di Darwin, faceta o offensiva che fosse. Perché il libro non nasconde nulla della battaglia che dovette combattere per difendere le sue tesi, spesso attraverso fervidi sostenitori, di fronte ai pregiudizi e alle obiezioni di uomini di Chiesa e talvolta di scienza, come il malvagio Richard Owen (1804-1892). Una lotta che purtroppo resta attuale anche oggi.

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