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Libano – Attacchi sofisticati con cercapersone, tecnologia obsoleta

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Martedì 17 settembre 2024, più di mille dispositivi di messaggistica, noti come cercapersone, sono esplosi simultaneamente nell’arco di diverse decine di minuti. Il giorno seguente, mercoledì 18 settembre, esplosioni simili hanno colpito i walkie-talkie in diverse località del Libano. Questi attacchi durati due giorni hanno causato più di 30 morti e circa 3.500 feriti, principalmente tra i membri di Hezbollah.

Cos’è un segnalatore acustico?

Un cercapersone è un dispositivo di comunicazione mobile. I cercapersone hanno caratterizzato gli anni ’80 e ’90. Oggi, “alcune professioni continuano a utilizzarli, come la sicurezza o le professioni mediche, in particolare nei luoghi in cui le reti cellulari 3G, 4G o 5G non funzionano”. Secondo il JDD, l’organo di stampa The Conversation ha rivelato che ci sono ancora 130.000 cercapersone in circolazione, in particolare negli ospedali. Si tratta di dispositivi che consentono di ricevere brevi messaggi o notifiche sotto forma di segnali acustici o vibrazioni. Tuttavia, secondo il giornale, questi messaggi vengono trasmessi tramite onde radio, il che li differenzia dai messaggi dei telefoni cellulari. L’utilizzo delle onde radio consente di evitare la rete pubblica generale, che è spesso congestionata, in caso di emergenza.

Il cercapersone ha una lunga durata: è dotato di batterie che garantiscono una lunga durata. Quando un cercapersone riceve un messaggio, emette un “bip” facilmente riconoscibile, che gli dà il nome. In campo militare, i cercapersone vengono utilizzati per comunicare. Pertanto, è il principale strumento di comunicazione dei membri del movimento Hezbollah in Libano. “A differenza dei telefoni, i cercapersone non hanno il GPS, il che li rende più difficili da localizzare per il nemico. Le tecnologie più vecchie e rudimentali sono normalmente più difficili da hackerare”.

In un articolo, la BBC spiega che esistono diversi tipi di cercapersone, ma i più importanti sono:

Destinatari: coloro che possono ricevere messaggi o notifiche da mittenti specifici, ma non possono inviare risposte.

bidirezionali: sono quelli che, oltre a ricevere messaggi di testo, possono anche inviare risposte, anche se le loro capacità sono limitate rispetto agli smartphone odierni.

Questi dispositivi venivano utilizzati per comunicare rapidamente in caso di emergenza o in situazioni in cui le persone non potevano rispondere direttamente alle chiamate, motivo per cui alcuni operatori sanitari li utilizzano ancora.

Origine dei beeper

Secondo il New York Times, i cercapersone esplosi in Libano in questione sarebbero stati fabbricati a Taiwan dalla società Gold Apollo. Quindi, la principale teoria menzionata sarebbe quella di un “difetto nella catena di fornitura di questi dispositivi”, ha confidato Amélie Ferey a info. “Hezbollah ha modificato il suo sistema di comunicazione lo scorso febbraio, temendo l’infiltrazione israeliana tramite i telefoni cellulari”, spiega la ricercatrice. “Hanno quindi ordinato cercapersone da Taiwan e in questi dispositivi sarebbero stati nascosti degli esplosivi, poi attivati ​​a distanza da Israele”, aggiunge. Tuttavia, mercoledì mattina, la società Gold Apollo ha negato queste accuse, specificando che questi cercapersone erano stati prodotti e venduti dal suo partner ungherese, BAC.

Esplosivi non rilevabili attivati ​​da cercapersone modificati

Secondo le rivelazioni di Al Mayadeen, il recente attacco, attribuito al Mossad israeliano, ha utilizzato esplosivi non rilevabili, scatenando onde d’urto nei circoli della sicurezza internazionale. Fonti a conoscenza della questione hanno spiegato che il materiale esplosivo utilizzato in questa operazione altamente complessa è stato progettato per aggirare anche i sistemi di rilevamento più avanzati negli aeroporti e altri posti di blocco in tutto il mondo. Contrariamente alle speculazioni iniziali, le esplosioni non sono state causate dalle batterie dei cercapersone, ma dal litio in esse contenuto, combinato con tecnologia avanzata. L’esplosione è stata innescata da un segnale, trasmesso a distanza, che ha attivato gli esplosivi nascosti nei cercapersone.

Questi dispositivi, “manomessi alla fonte” tramite i loro circuiti integrati, contenevano esplosivi posizionati con cura per massimizzare i danni. Le stesse fonti hanno aggiunto che i cercapersone spenti o posizionati in aree fuori copertura non esplodevano. I vecchi modelli di cercapersone, d’altro canto, non sono stati interessati da questo sofisticato attacco, il che sottolinea il grado di precisione tecnologica implementato. Inoltre, gli esplosivi utilizzati, spesso attaccati a una cintura, erano appositamente progettati per causare danni diretti e fatali, colpendo il corpo con forza distruttiva.

Al Mayadeen aggiunge che fonti di sicurezza hanno anche confermato il coinvolgimento del Mossad e dell’intelligence militare israeliana in questa operazione, una conclusione rapidamente trasmessa dalla Resistenza islamica in Libano poche ore dopo l’attacco. Questo attacco dimostra ancora una volta l’evoluzione delle tecniche di spionaggio e terrorismo, dove dispositivi di uso quotidiano possono essere trasformati in armi formidabili, sfuggendo ai sistemi di rilevamento tradizionali.

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