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Contro il “dominio maschile”, più di 200 uomini scendono in piazza

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BENOÏT PEYRUCQ / AFP Facendo eco al processo per lo stupro di Mazan, più di 200 uomini agiscono contro il “dominio maschile”

BENOÏT PEYRUCQ / AFP

Facendo eco al processo per lo stupro di Mazan, più di 200 uomini agiscono contro il “dominio maschile”

FEMMINISMO – “Per porre fine al dominio maschile.” Questa è la filosofia del “carta stradale” firmato da più di 200 uomini, tra cui lo scrittore Gaël Faye, il comico Guillaume Meurice e il cantante Eddy de Pretto, che è stato messo online questo sabato 21 settembre da Pubblicazionein reazione al processo per stupro di Mazan.

Secondo il quotidiano, tra i 200 firmatari figurano l’attore e regista Gilles Lellouche, il drammaturgo Alexis Michalik, il rapper Vin’s e l’assistente sociale e scrittore Martin Winckler.

“Il caso Pelicot ci ha dimostrato che la violenza maschile non è una questione di mostri, è una questione di uomini, di Mr. Everyman.”scrive l’attivista e terapeuta Morgan N. Lucas, autore di questa rubrica. “Dire ‘tutti gli uomini’ significa parlare di violenza sistemica perpetrata da tutti gli uomini, perché tutti gli uomini, senza eccezioni, traggono vantaggio da un sistema che domina le donne. E poiché siamo tutti il ​​problema, possiamo tutti essere parte della soluzione”.continua.

“Smettiamo di considerare il corpo delle donne come un corpo a nostra disposizione (…); Smettiamo di intrometterci, invertendo il peso della vittima (…); Smettiamo di pensare che ci sia una natura maschile che giustifica il nostro comportamento; Smettiamo di perpetuare i club per soli uomini, proteggendo i nostri omologhi maschi”elenca questo “carta stradale”.

Un’eco del processo Mazan, una risposta a Lindon

L’articolo fa riferimento al processo per stupro di Mazan, la cui forte copertura mediatica ha portato alla ricomparsa dell’hashtag #notallmen sui social media. Attraverso questa espressione, gli internauti, per lo più uomini, intendono denunciare ogni generalizzazione, ritenendo che si tratti soprattutto di un problema individuale e non sistemico.

“Molti dicono che il processo ai 51 stupratori è in realtà il processo alla mascolinità. Molti ne sono offesi, trovando di moda indignarsi perché vengono messi nello stesso paniere piuttosto che ribellarsi alle atrocità orchestrate da Dominique Pelicot e approvate da tanti altri uomini.”si lamenta Morgan N. Lucas nel suo testo.

Senza nominarlo, l’attivista risponde anche ai commenti dell’attore Vincent Lindon che gli aveva chiesto durante un’intervista su Inter a maggio “una mappa stradale” per essere una femminista migliore.

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“Ecco qua, dato da un uomo ad altri uomini perché dobbiamo smettere di chiedere alle donne di fare il lavoro per noi.”scrive il terapeuta, elencando in dieci punti i cambiamenti attesi.

Vedi anche su L’HuffPost:

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