Con la rapida crescita del commercio elettronico in Africa, il Burkina Faso sta cercando di integrare questo settore in crescita nel proprio sistema fiscale. Tuttavia, la sfida è significativa: come tassare efficacemente un ecosistema digitale in rapida evoluzione, promuovendone allo stesso tempo lo sviluppo?
Il commercio online sta vivendo una forte crescita nel Paese, guidata da un aumento della penetrazione di Internet e dalla maggiore accessibilità degli smartphone. Le piattaforme di e-commerce locali e internazionali stanno guadagnando popolarità, aumentando le transazioni digitali. Tuttavia, queste attività spesso sfuggono ai meccanismi fiscali tradizionali, privando lo Stato di risorse preziose.
Di fronte a questa situazione, il governo burkinabé sta esplorando modi per regolamentare e tassare queste attività. L’istituzione di un’imposta sul valore aggiunto (IVA) applicabile alle piattaforme digitali potrebbe essere un primo passo. Ispirandosi ai modelli adottati in altri paesi africani come la Nigeria o il Kenya, il Burkina Faso sta valutando soluzioni adatte al suo contesto socioeconomico. Rimangono tuttavia degli ostacoli, in particolare la mancanza di dati affidabili sugli operatori del settore e sui volumi delle transazioni.
Per evitare di ostacolare l’adozione del commercio elettronico, il governo potrebbe anche optare per politiche fiscali progressive. Esenzioni o aliquote ridotte per le piccole imprese locali potrebbero stimolare la concorrenza sostenendo al tempo stesso l’economia digitale. Inoltre, il rafforzamento delle infrastrutture digitali e la sensibilizzazione delle parti interessate locali rimangono essenziali per stabilire una tassazione equa e sostenibile.
Mentre molti paesi dell’Africa occidentale stanno prendendo in considerazione normative simili, il successo del Burkina Faso potrebbe dipendere dalla sua capacità di collaborare con aziende del settore e di sfruttare le competenze regionali. La tassazione del commercio elettronico, sebbene complessa, potrebbe offrire una soluzione per ampliare la base imponibile sostenendo al contempo la trasformazione digitale del Paese.