“Nomenclatura”. La voce si è sparsa sulla stampa dopo che Gérald Darmanin, intervistato da LCI domenica 12 gennaio, ha annunciato la sua intenzione di revocare la possibilità offerta ad un certo numero di algerini di recarsi in Francia senza visto. L’annuncio del ministro della Giustizia avviene in un contesto di deterioramento delle relazioni tra Algeri e Parigi, in particolare in relazione all’arresto a novembre dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal in terra algerina, e più recentemente di influencer algerini in Francia.
“C’è un accordo del 2013, che è un accordo governativo, che permette a chi ha un passaporto ufficiale, un passaporto diplomatico algerino – ce ne sono migliaia – [de venir] in Francia senza visto per poter circolare liberamente”, ha esposto Gérald Darmanin. “Dobbiamo eliminare questa struttura”, ha assicurato il ministro della Giustizia, insistendo ancora: “Prima del 2013 non esisteva una struttura del genere”. “Tutto ciò che può migliorare, nel diritto francese come negli accordi internazionali, [la protection] del nostro Paese bisogna farlo”, ha poi riassunto.
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