Accelerazione
Domenica i presidenti dei partiti riprenderanno le discussioni sulla fiscalità (riforma fiscale, plusvalenze, ecc.). Questo aspetto è stato riferito ai gruppi di lavoro, dove ogni formazione è rappresentata da un eletto e da un collaboratore. Se questo aspetto verrà confermato lunedì o martedì, l’Arizona potrebbe formarsi entro 10 giorni, siamo informati.
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Di migrazione non si parla da dicembre ma, senza un consenso, i negoziatori potrebbero muoversi abbastanza rapidamente su questo tema perché le differenze qui non sono insormontabili. La visione dei presidenti dell’Arizona sembra convergere anche sui temi della difesa e dell’energia.
15 ministri
Mentre i negoziati accelerano, sorge la domanda su chi porterà avanti le proposte contenute nell’accordo di governo. Ufficialmente i negoziatori rispondono che è ancora troppo presto per parlare di casting ministeriale. Ogni cosa a suo tempo. Prima negoziamo i contenuti e poi discutiamo sulle competenze. Già negoziare portafogli significa correre il rischio di avere accordi parziali a seconda del soggetto incaricato. La formazione potrebbe richiedere un budget maggiore per una SPF se sa che avrà una supervisione. Ma all’interno dei partiti la questione solleva perplessità e le speculazioni sono diffuse.
A questo punto una cosa è certa: ci saranno meno capi di governo che sotto Vivaldi. Secondo l’articolo 99 della Costituzione, un governo è composto da un massimo di 15 ministri, di cui tanti francofoni quanti neerlandesi. Se ci riferiamo al peso elettorale di ciascuno e senza contare la carica di Primo Ministro che andrà (molto probabilmente) a Bart De Wever, i seggi dovrebbero essere così ripartiti: 4 per il N-VA, 4 per il MR, 3 per Les Engagés, 2 per Vooruit e 2 per CD&V.
Sanità, previdenza sociale, giustizia
Una volta assegnate le competenze ai diversi colori politici, spetterà al partito designare chi occuperà quale posizione. A MR e a Les Engagés, la selezione è una prerogativa presidenziale. Non sono quindi da escludere sorprese da parte degli chef. A Vooruit, al CD&V e al N-VA, la tradizione è che il presidente presenti la sua scelta del ministro al consiglio nazionale del partito che poi la convalida.
Al MR, il presidente Georges-Louis Bouchez ha già annunciato il suo desiderio di entrare nel governo. A suo avviso, tutti i presidenti dovrebbero farlo, per evitare di appesantire il processo negoziale. Se il Montois salirà, sarà senza dubbio per un’abilità adatta al suo costume. Si parla spesso di Interno, ma ultimamente si sente parlare anche di Giustizia e addirittura di Finanza. Il presidente dovrebbe poi modificare lo statuto del partito che, per il momento, ne impedisce la fusione. “Una formalità”sentiamo internamente.
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Il MR, particolarmente offensivo nei confronti della difesa del nucleare sotto Vivaldi, potrebbe candidarsi anche per l’Energia. Il 24 ottobre, in seduta plenaria, il presidente della Camera Peter De Roover (N-VA) ha scherzato proponendo che il deputato Mathieu Bihet fosse il nuovo ministro dell’Energia…
Gli affari esteri, che dai tempi di Louis Michel (MR), in 25 anni, sono stati quasi sempre guidati dai liberali, potrebbero cadere nelle mani del CD&V. La ministra Annelies Verlinden fa sapere ovunque che punta a quel posto.
Un altro nome che sembra già consolidato: Theo Francken (N-VA) in Difesa. Il deputato non ha mai nascosto il suo interesse per l’incarico e comunica costantemente su tutte le questioni ad esso correlate. Quando la rivista Humo gli ha chiesto quali sarebbero state le sue priorità come ministro della Difesa, i Lubbeekois hanno risposto: “Abbiamo urgentemente bisogno di armi antiaeree e droni armati“.
Braccio di ferro
La salute potrebbe essere oggetto di una resa dei conti. Franck Vandenbroucke (Vooruit) vorrebbe continuare a ricoprire questo incarico, ma anche Les Engagés, che si è battuto su questo tema, vorrebbe incarnare questa abilità.
Le figure di Engagés che sembrano predestinate a passare all’esecutivo sono Vanessa Matz e Jean-Luc Crucke, molto attivi al tavolo delle trattative. Dal lato del MR, dovrebbe tornare il ministro uscente David Clarinval. Al N-VA si segnala la presenza quasi fissa di Jan Jambon mentre al CD&V il presidente Sammy Mahdi è molto spesso accompagnato da Vincent Van Peteghem.
Ovviamente tutto può ancora cambiare dopo la distribuzione delle competenze…