Un dipartimento del Viminale preso di mira da un’indagine, sospeso un generale della gendarmeria

Un dipartimento del Viminale preso di mira da un’indagine, sospeso un generale della gendarmeria
Un dipartimento del Viminale preso di mira da un’indagine, sospeso un generale della gendarmeria
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Questa è una macchia. Sospetti di corruzione aleggiano sull’ufficio acquisti del Viminale. Tanto che il PNF (Procura nazionale delle finanze) ha aperto un’indagine preliminare per corruzione, usura illecita e traffico di influenze, ha detto mercoledì una fonte giudiziaria, confermando le informazioni di Mediapart. Le indagini hanno preso di mira diversi imprenditori e diversi militari.

Tra loro, il generale Xavier Lejeune, responsabile del servizio responsabile degli ordini e della distribuzione di materiale per la gendarmeria, la polizia e la Sicurezza civile, ha riferito la fonte giudiziaria. Xavier Lejeune è stato preso in custodia dalla polizia nel marzo 2023.

“Gravità” e “probabilità dei fatti”

“Non appena la Direzione Generale della Gendarmeria Nazionale (DGGN) è venuta a conoscenza di un’indagine aperta dal PNF, il generale Lejeune è stato sospeso dalle sue funzioni”, per poi “lasciare il servizio attivo il 1° settembre 2023”, assicura la gendarmeria.

Una sentenza del Consiglio di Stato ha confermato la sospensione, sottolineando “la gravità e la verosimiglianza dei fatti” di cui in questa fase è imputato. Le indagini riguardano, tra l’altro, un appalto aggiudicato da una società aggiudicataria di un appalto pubblico ad un subappaltatore, secondo fonte giudiziaria.

Un leader d’impresa “volontario”.

Tra gli imprenditori sospettati, un certo Gérard B., già condannato nel 2011 per traffico d’influenza nell’ottenere un importante contratto dal Ministero della Difesa a vantaggio di una filiale del gruppo Thalès. Secondo Mediapart, Gérard B. era anche consulente della DGGN, cosa che la gendarmeria ha negato all’AFP.

Gérard B. non era un “consulente della DGGN” ma un cittadino riservista e quindi “volontario”. “In questo contesto, nel luglio 2018 gli è stata affidata una missione volta a studiare la possibilità per la gendarmeria di utilizzare attrezzature militari destinate alla distruzione”, ha precisato la stessa fonte.

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