Tangeri: le sfide della regionalizzazione avanzata al centro della 2a Conferenza Nazionale

Tangeri: le sfide della regionalizzazione avanzata al centro della 2a Conferenza Nazionale
Tangeri: le sfide della regionalizzazione avanzata al centro della 2a Conferenza Nazionale
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Questa seconda edizione, che affronterà le sfide di oggi e di domani della regionalizzazione avanzata, è già stata preceduta dall’avvio di una serie di incontri a livello delle 12 regioni del Regno in preparazione a questo evento.

A cinque anni dallo svolgimento della prima edizione della Conferenza nazionale sulla regionalizzazione avanzata, tenutasi ad Agadir, coronata dalla firma del quadro di orientamento relativo all’attuazione dell’esercizio delle competenze proprie e trasferite delle regioni, questo quinquennio L’incontro ritorna quest’anno il 20 e 21 dicembre a Tangeri.

Questa seconda edizione, che affronterà le sfide di oggi e di domani della regionalizzazione avanzata, è già stata preceduta dall’avvio di una serie di incontri a livello delle 12 regioni del Regno in preparazione a questo evento.

Nel dettaglio, i lavori si sono concentrati su sei assi che saranno oggetto di dibattiti e scambi nel corso di questa seconda edizione, in particolare il miglioramento dell’attrattività del territorio, lo sviluppo degli investimenti produttivi come locomotiva di consolidamento della competitività economica dei regioni oltre alle sfide affrontate dai programmi di finanziamento territoriale.

A ciò si aggiunge la lotta allo stress idrico in relazione al problema del cambiamento climatico e allo sviluppo dell’ecosistema della mobilità e dei trasporti, nonché alla trasformazione digitale delle regioni.

Regionalizzazione progressi affrontati con diverse sfide
Inutile dire che dopo il periodo 2015-2021, che è stato quello dell’attuazione della regionalizzazione avanzata, a seguito delle elezioni comunali e regionali del 2015 e dell’applicazione della legge organica n. 111 -14 relativa anche alle regioni ricevimento dei nuovi presidenti regionali il 17 ottobre 2015, il progetto di regionalizzazione avanzata è attualmente in evoluzione nel quadro di un secondo mandato dei Consigli regionali diffusione dal 2022 al 2027.

Durante questo periodo, in particolare nel giugno 2024, il Comitato direttivo strategico per l’attuazione della regionalizzazione avanzata si è riunito a Rabat per valutare i risultati e stabilire una tabella di marcia per le tappe successive. Attualmente, dopo circa un decennio di attuazione di questo progetto, il percorso verso la realizzazione di questo progetto politico è ancora disseminato di insidie.

Sono le stesse domande che ritornano più e più volte, come le rimostranze già espresse durante la prima edizione della Conferenza Nazionale sulla Regionalizzazione Avanzata tenutasi nel dicembre 2019 ad Agadir, nonostante le risposte fornite, in particolare, attraverso la firma del quadro di orientamento relativo all’attuazione dell’esercizio delle competenze proprie e trasferite alle Regioni.

L’effettiva attuazione della deconcentrazione e decentramento
Infatti, il coronamento dell’arsenale giuridico e normativo relativo a questo progetto è strettamente legato all’effettiva attuazione della questione della deconcentrazione e del decentramento amministrativo che è una condizione sine qua non per il raggiungimento di un’effettiva regionalizzazione avanzata tra potere centrale e regionale. A ciò si aggiunge il trasferimento delle competenze, elemento centrale della regionalizzazione avanzata, che presenta limiti in termini di attuazione di competenze specifiche, condivise e trasferite dai Consigli regionali.

Si ricorda che, nell’ambito di questo quadro di orientamento, le parti interessate si impegnano, conformemente allo scopo del presente accordo, a definire percorsi di cooperazione e partenariato tra i 24 firmatari, in particolare le regioni e i ministeri per consentire alle regioni di esercitare pienamente il loro potere competenze proprie e condivise. Tenendo conto della legge 111-14 relativa alla gestione regionale, i Consigli regionali hanno tre principali categorie di competenze: proprie, condivise con lo Stato e trasferibili da quest’ultimo.

Yassine Saber / Ispirazioni ECO

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