La legge speciale annunciata da Emmanuel Macron nel suo discorso di giovedì 5 dicembre dovrà essere esaminata questo mercoledì mattina durante il Consiglio dei ministri… che si sono dimessi. Questo strumento di ultima istanza (utilizzato fino ad allora solo una volta nel 1979) dovrebbe consentire, dopo la censura del governo Barnier e in attesa di una nuova legge finanziaria all’inizio del 2025, il rinnovo del bilancio 2024 per quest’anno.
Composto da tre articoli, consente allo Stato di farlo “continuare a riscuotere le tasse esistenti” fino al voto sul prossimo bilancio, ma anche a ricorrere, come la previdenza sociale, all’indebitamento, mentre ai crediti “relativo ai servizi votati” possono essere aperti (cioè nei limiti delle decisioni prese per il 2024). Uscita, quindi, dalle nuove misure di austerità decise da Michel Barnier.
Un aumento delle pensioni del 2,2%
E questa è una buona notizia per i pensionati. Perché il primo ministro dimissionario aveva prima annunciato un rinvio della rivalutazione a luglio, prima di discutere con il leader dei repubblicani (LR), Laurent Wauquiez, di risparmiare tre miliardi di euro sulle loro spalle, con un mini-aumento delle pensioni “metà dell’inflazione” (0,8%) il 1° gennaio, prima di un secondo dello 0,8% a luglio solo per le pensioni più piccole. La legge speciale comporterà invece il rinnovo dell'indicizzazione delle pensioni all'inflazione. Ovvero il 2,2% in più rispetto al 1° gennaio, ha confermato martedì 10 dicembre il Ministero del Bilancio.
Ancora irrisolta è la questione dell’indicizzazione delle scale di imposta sul reddito all’inflazione. Per il momento questo non è previsto, il che potrebbe portare ad un aumento delle tasse per circa 400.000 francesi. Se ciò potesse essere corretto nella prossima finanziaria, i deputati potrebbero tentare di modificare il testo della legge speciale per tutelare i contribuenti interessati.
Un'opzione che il Consiglio di Stato, che martedì si è pronunciato sulla portata della legge speciale, non ritiene valida. La legge speciale non può essere modificata dai parlamentari, ha confermato il dimissionario ministro del Bilancio Laurent Saint-Martin al termine del Consiglio dei ministri. Ma in assenza di un appello al Consiglio costituzionale, un simile emendamento potrebbe passare inosservato.
La questione si porrà questo giovedì pomeriggio, quando il testo sarà esaminato in Commissione Finanze a Palazzo Borbone prima del suo arrivo nelle camere dell'Assemblea e del Senato da lunedì 16 dicembre. Se per allora la fumata bianca non sarà uscita dall'Eliseo, questa legge d'emergenza potrebbe essere difesa lì dal governo dimissionario, ha stabilito a suo avviso il Consiglio di Stato.
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