Migliaia di manifestanti pro-UE si sono riuniti domenica sera davanti al parlamento georgiano per l’undicesima notte di proteste. Accusano il governo di abbandonare le ambizioni europee del Paese e di deriva autoritaria filo-russa.
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8 dicembre 2024 – 19:32
(Keystone-ATS) Come nelle notti precedenti, alcuni manifestanti hanno picchiato le barriere metalliche che bloccavano l’ingresso al Parlamento, mentre altri brandivano le bandiere dell’UE e suonavano clacson e fischietti, hanno notato i giornalisti dell’AFP.
Le autorità municipali avevano iniziato in giornata a installare un grande albero di Natale davanti al Parlamento, ma i manifestanti hanno appeso all’impalcatura che sostiene la struttura foto di manifestanti picchiati dalla polizia, secondo loro, con il volto pieno di contusioni.
“Non è il momento di festeggiare”, ha spiegato un manifestante di 27 anni. “Non possono spaventarci (…) non ci fermeremo”, ha aggiunto, riferendosi alla dispersione forzata degli assembramenti nelle notti precedenti.
Paure
Alcuni manifestanti hanno affermato di temere per la loro incolumità dopo gli scontri con la polizia e gli attacchi contro giornalisti e sostenitori dell’opposizione da parte di uomini mascherati.
“Quello che stanno facendo è disgustoso. È orribile, è brutto (…) ma siamo qui oggi”, ha detto Valeria, 21 anni, una studentessa avvolta in una bandiera georgiana, accompagnata dal suo ragazzo che porta una bandiera georgiana dell’UE.
L’ex repubblica sovietica del Caucaso è in crisi politica dalle elezioni legislative del 26 ottobre, vinte dal partito al governo Sogno georgiano ma denunciate come truccate dall’opposizione filo-occidentale.
Idranti e gas lacrimogeni
La decisione del governo della scorsa settimana di rinviare al 2028 “la questione dell’adesione all’Unione europea” ha acceso la polvere, provocando dieci notti di manifestazioni filo-europee a Tbilisi e in altre città.
Questi raduni sono stati per lo più dispersi dalla polizia utilizzando idranti e gas lacrimogeni, mentre alcuni manifestanti hanno sparato fuochi d’artificio e lanciato pietre contro la polizia. Il governo continua a sostenere di voler integrare l’Ue entro il 2030 e accusa l’opposizione e i manifestanti di puntare a una rivoluzione e di essere finanziati dall’estero.