Soldato mobilitato al WEF condannato per violenza sessuale in caserma

Soldato mobilitato al WEF condannato per violenza sessuale in caserma
Soldato mobilitato al WEF condannato per violenza sessuale in caserma
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Una lunga pausa, la festa di compleanno di un soldato e una serata che finisce male: nel gennaio 2023, un soldato, ora 28enne, commise atti sessuali contro un commilitone mentre tutti erano mobilitati nell’ambito del Forum economico mondiale di Davos. La vittima, che aveva bevuto alcolici, si è ritrovata nel dormitorio femminile – allora non occupato – durante la serata mentre l’imputato non aveva consumato alcolici. Tra i fatti ritenuti dalla giustizia militare: l’uomo ha messo un dito nella vagina della donna e le ha fatto prendere il pene in mano mentre la baciava, dopo che lei si era addormentata.

Nel corso del processo la vittima, oggi 21enne, ha spiegato di essersi svegliata durante l’atto e di essersi trovata “in stato di shock”. È scappata in bagno. Quando è tornata nel dormitorio, il soldato se n’era andato e aveva lasciato sul suo letto un biglietto con il suo numero di telefono e la scritta “dobbiamo parlare”. L’imputato, padre di due figli, ha negato i fatti. I due si sarebbero abbracciati e si sarebbero fatti i complimenti poi, quando il soldato si è addormentato, il soldato ha detto che se n’era andato.

Il processo svoltosi giovedì a Zurigo, durante il quale l’uomo era in borghese poiché bandito dall’esercito dopo la scoperta delle accuse, si è concluso con la condanna a 18 mesi di carcere, sospesi, poco meno dei 21 mesi richiesto dalla Procura. Le dichiarazioni della vittima apparivano credibili agli occhi della giustizia militare. Inoltre, sono state trovate tracce del DNA del soldato sulla biancheria intima della vittima.


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