UEMOA: la BCEAO mantiene la sua politica monetaria | APAnews

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L’istituto finanziario subregionale ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 3,5%, corrispondente al tasso al quale presta le sue risorse alle banche commerciali.

All’interno dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (UEMOA), la politica monetaria viene esercitata con maggiore cautela, a fronte di un’inflazione che rimane al di sopra della soglia del 3% fissata dalla Banca Centrale degli Stati dell’Africa Occidentale (BCEAO).

Quest’ultima ha inoltre deciso di mantenere il tasso di riferimento principale al quale presta le proprie risorse alle banche, al 3,5%, così come il tasso di interesse sulla finestra di prestito marginale al 5,5%. Questo livello è in vigore dal 16 dicembre 2023.

Secondo il governatore della BCEAO, Jean-Claude Kassi Brou, questa decisione risulta dall’analisi dell’attività economica, dell’evoluzione dei prezzi e della situazione esterna dell’Unione.

Brou è intervenuto questo mercoledì a Dakar all’apertura del 4° Comitato di politica monetaria (CPM) della BCEAO per l’anno 2024.

Tornando alla questione dell’inflazione, il Governatore della Banca Centrale ha indicato che è rimasta stabile al 4,1% nel terzo trimestre del 2024, precisando che dovrebbe attestarsi al 3,6% per l’intero anno 2024, in calo dello 0,1% rispetto al 2023.

Tuttavia, ha osservato, “ le prospettive di inflazione sono soggette a rischi al rialzo nel 2025. » Questi rischi riguardano la situazione della sicurezza in alcuni paesi, l’impatto di condizioni climatiche sfavorevoli sulla produzione agricola e gli effetti delle tensioni geopolitiche e commerciali sui prezzi mondiali dell’energia e dei prodotti alimentari, ha spiegato.

E la crescita?

Nel terzo trimestre del 2024, l’attività economica nell’UEMOA ha mostrato una solida crescita del 6%, segnando un notevole aumento rispetto al 5,3% registrato nel 2023.

Jean-Claude Kassi Brou ha osservato che la vitalità dei diversi settori economici suggerisce una performance robusta per tutto il 2024, con una crescita prevista al 6%. Questo dovrebbe essere del 6,3% nel 2025, ha aggiunto.

Sul fronte esterno ha indicato un miglioramento dei conti correnti, attribuibile ad uno sviluppo favorevole delle ragioni di scambio. Tuttavia, ha messo in guardia contro la persistente fragilità della situazione esterna.

Inoltre, gli sforzi volti a mobilitare risorse esterne da parte di alcuni Stati durante il terzo trimestre hanno permesso di rafforzare le riserve valutarie dell’Unione.

Per quanto riguarda le finanze pubbliche, il risanamento di bilancio è ancora in corso. Il deficit di bilancio si è ridotto al 4,5% del PIL alla fine di settembre 2024, rispetto al 5% dell’anno precedente, grazie ai finanziamenti forniti principalmente dal mercato finanziario regionale.

A livello globale, il 2024 ha visto un’attività economica generalmente forte e un calo dell’inflazione in molte regioni. Secondo le proiezioni dell’FMI di ottobre 2024, la crescita globale dovrebbe raggiungere il 3,2%, dopo il 3,3% nel 2023, riflettendo una relativa stabilità nonostante le incertezze.

ARD/te/Sf/APA

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