Michel Barnier vive le sue ultime ore a Matignon? Censura governativa “non è inevitabile” se il Primo Ministro “è d'accordo a negoziare” con il Raggruppamento nazionale sui testi di bilancio, ha assicurato domenica 1° dicembre la capo dei deputati del RN, Marine Le Pen, in un'intervista a Domenica alla Tribuna. Il partito della fiamma minaccia di votare la prossima settimana la sfiducia del bilancio della Previdenza Sociale se non ottiene nuove concessioni. Segui le notizie politiche questa domenica nel nostro live streaming.
Il governo esclude nuove “concessioni”. In un'intervista con pariginoil ministro dei Conti pubblici, Laurent Saint-Martin, ha affermato domenica che il progetto di bilancio della Previdenza sociale è ormai “il frutto di un compromesso parlamentare tra deputati e senatori” e quello “Tornare indietro significherebbe sedersi in Parlamento”. allertare “sulla fattura di censura”lo ha aggiunto “Censurare questo testo equivarrebbe a censurare un accordo democratico”.
Una settimana di verità per Michel Barnier. Il disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale (PLFSS) tornerà lunedì all'Assemblea nazionale. Senza maggioranza, il Primo Ministro potrebbe scegliere di attivare l'articolo “49.3” della Costituzione, che consente l'approvazione di un testo senza voto. Ma sarebbe esposto alla prima mozione di censura contro la caduta che potrebbe essere esaminata mercoledì. Se la sinistra e il Raggruppamento Nazionale uniranno le loro voci, il governo cadrà.
E intanto al Senato… Il Senato dovrà votare, domenica, la sezione “entrate” del bilancio dello Stato per il 2025. Pilastro del “barnierismo”, dominato da un'alleanza tra destra e centro che sostiene il governo, ha approvato in generale, questa settimana, la Le misure essenziali del governo, che mira a risparmiare 60 miliardi di euro per ridurre il deficit al 5% del Pil nel 2025, contro il 6,1% nel 2024.
Lucie Castets chiede di “lavorare adesso” per vincere le elezioni. La leader degli ecologisti, Marine Tondelier, e Lucie Castets, candidata l'estate scorsa a Matignon per il Nuovo Fronte Popolare, hanno chiesto sabato una “applicazione comune” della sinistra alle prossime elezioni presidenziali, all’indomani di un intervento sullo stesso tema di Jean-Luc Mélenchon. “Non possiamo permetterci il lusso delle divisioni o dell’improvvisazione”ha supplicato Lucie Castets, domenica, su franceinfo.