Martin St-Louis non perde mai l’occasione di plasmare i suoi giocatori a sua immagine, e Lane Hutson lo ha imparato oggi nel modo più duro.
Durante la conferenza stampa successiva all’allenamento, il tecnico del Canadiens ha approfittato delle telecamere per lanciare un messaggio chiaro e diretto al suo giovane difensore.
“Lane vuole essere in contropiede, e questo è ciò che lo rende pericoloso. Ma per me devi essere più calcolatore. Se non sei già impegnato nella corsa dall’alto del cerchio, è troppo tardi. Provare a forzare una salita in quel momento è rischioso, perché poi l’avversario ha un vantaggio numerico alle nostre spalle.”ha dichiarato St-Louis, con tono misurato ma con critiche esplicite.
Il messaggio è chiaro. Hutson, geniale con il disco e spesso spettacolare nelle sue scalate, deve ancora imparare a scegliere i suoi momenti.
Questo tipo di osservazioni, fatte pubblicamente, dimostrano che St-Louis si aspetta molto dal suo protetto. E non ha paura di confrontarsi con lui per assicurarsi che raggiunga il suo pieno potenziale.
Hutson, come al solito, ha preso le critiche con maturità.
“Voglio continuare a crescere, a migliorare. Tra due settimane voglio stare meglio. Tra due mesi voglio essere ancora più lontano. C’è tanto lavoro da fare”ha detto ai giornalisti dopo l’allenamento.
Niente pretese né scuse: il giovane difensore sa che sta imparando e accetta la sfida per progredire.
Per St. Louis, questo tipo di promemoria pubblico non è banale.
Gioca su due fronti: trasmettere il suo messaggio direttamente a Hutson e allo stesso tempo rafforzare la sua pedagogia davanti al resto della squadra.
“Voglio che abbia fretta. È pericoloso quando è lì. Ma questo pericolo non deve venire dalla forzatura, deve venire in modo naturale”ha chiarito, aggiungendo un ulteriore livello al suo discorso.
Questo approccio di St. Louis dice molto sul suo stile di allenatore. Spinge Hutson a pensare di più sul ghiaccio, a bilanciare i suoi istinti offensivi con un processo decisionale più ponderato.
Ma mettendolo sotto i riflettori davanti alle telecamere, gli ricorda anche che l’élite non perdona gli errori evitabili.
Per Hutson, queste critiche non sono una sorpresa. Sa di avere ancora qualcosa da imparare, soprattutto a livello difensivo, e lui stesso ha menzionato quanto Mike Matheson lo abbia aiutato a progredire in questo aspetto.
Ma le aspettative restano enormi. A 19 anni, Hutson è visto come un gioiello grezzo, un futuro pezzo forte della linea blu dei Canadiens. Ogni dettaglio conta, ogni lezione deve essere assorbita.
Martin St-Louis non si arrenderà.
Non è lì per complimentarsi liberamente con i suoi giocatori o per risparmiarli quando mancano di giudizio.
Il messaggio di oggi è stato chiaro e diretto: il talento da solo non basta, soprattutto in un mercato come Montreal.
Hutson ha talento, questo è innegabile. Ma nella NHL, il genio offensivo deve essere combinato con una disciplina ferrea.
St-Louis lo sa meglio di chiunque altro e farà di tutto affinché il suo giovane difensore lo impari rapidamente.
Lo sviluppo passa attraverso momenti come questo.
St. Louis ha parlato, le telecamere hanno ripreso e ora tocca a Hutson rispondere.
Continua..