Stanchi di aumenti di premio ogni anno, con la suspense di sapere se saranno aumenti molto forti, come alcuni anni, o più moderati, come accade più raramente? Presto potremmo subire questo destino solo ogni tre anni. Questo è l’auspicio del consigliere nazionale Philippe Nantermod (PLR/VS). E non per diminuire la rabbia popolare, ma per realizzare i vantaggi che ha elencato in un postulato che sarà discusso nella sessione parlamentare di dicembre.
In primo luogo, ha affermato, “gli aumenti sarebbero distribuiti su un periodo più lungo, riducendo le fluttuazioni e limitando l’effetto yo-yo legato alla costituzione di riserve a breve termine”. Inoltre, un assicuratore che ha un cliente da tre anni avrebbe tutto l’interesse a garantire che lui o lei goda della migliore salute possibile e punterebbe maggiormente sulla prevenzione. E poi, che dire dei costi amministrativi e di marketing delle centinaia di migliaia di pazienti che cambiano fondi ogni anno? «Il modello triennale permetterebbe finalmente di attenuare l’incentivo al consumo eccessivo di cure una volta raggiunta la franchigia, distribuendo la responsabilità finanziaria su più anni», conclude il vallesano.
Il Consiglio federale si è sempre opposto al passaggio dal modello annuale a quello pluriennale (leggi riquadro) e lo ha fatto anche questa settimana esprimendosi sul testo di Philippe Nantermod. I contratti di tre anni “costituirebbero una restrizione della libertà di scelta e un peggioramento delle condizioni”, ritiene. Risparmiare sui costi di marketing e amministrativi? Noccioline nel vasto oceano dei costi sanitari, aggiunge, si tratta in media di 15 franchi pro capite all’anno. “Gli assicurati con una franchigia elevata che si ammalano e necessitano di numerose prestazioni costose dovrebbero farsi carico dei costi di questa franchigia per tre anni”, teme infine.
Il testo di Philippe Nantermod, se approvato, obbligherebbe il Consiglio federale a elaborare un rapporto sugli effetti del passaggio al sistema triennale.
Il Consiglio federale ricorda che il Parlamento ha già recentemente votato un’iniziativa parlamentare che vuole consentire contratti pluriennali, senza fissarne la durata. Nel Consiglio degli Stati, contro il parere del governo, il testo è approvato all’unanimità. La sinistra, inizialmente preoccupata, ha accettato perché erano state aggiunte garanzie proprio per rispondere ai timori del Consiglio Federale. Anche nel caso di un contratto di più anni sarebbe possibile cambiare modello nel corso del tempo o addirittura trovare una “via d’uscita” se l’assicuratore aumentasse il premio nel corso del contratto – purché la legge lo consenta. Il cantiere è in corso.