Voto storico –
Il Regno Unito è sulla buona strada per legalizzare la morte assistita
La maggioranza dei parlamentari britannici questo venerdì si è espressa a favore della legalizzazione del suicidio assistito in Inghilterra e Galles.
Pubblicato oggi alle 20:41
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I parlamentari britannici hanno approvato questo venerdì in prima lettura la legalizzazione della morte assistita per alcuni malati terminali, con un voto storico seguito ad un dibattito emozionante.
Il disegno di legge, che riguarda Inghilterra e Galles, ha mobilitato i parlamentari al di là delle tradizionali divisioni politiche. Dovrà ancora attraversare diverse fasi prima della sua adozione definitiva.
Cinque ore di dibattito
Ma nove anni dopo la bocciatura di un precedente testo da parte della Camera dei Comuni, i deputati questa volta si sono schierati con 330 voti favorevoli (275 contrari) sul crescente sostegno della popolazione britannica alla legalizzazione del suicidio assistito, dopo quasi cinque ore di discussione discussione.
Il deputato laburista Kim Leadbeater, che ha proposto il disegno di legge, ha accolto con favore il disegno di legge, affermando alla BBC che il Parlamento si è alzato “al meglio oggi”, con un dibattito “molto rispettoso”. Durante l’esame del testo, ha assicurato che esso darà “scelta, autonomia e dignità” agli adulti in fase terminale di malattia, a cui restano solo sei mesi o meno di vita, pur sottolineando che questo diritto sarà regolato “molto criteri rigorosi”.
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I pazienti devono essere in grado di esprimere una scelta informata e di assumere essi stessi la sostanza che causa la loro morte. Due medici e un giudice dovranno mettersi d’accordo.
Il primo ministro Keir Starmer, che finora non si era pronunciato, ha votato a favore del testo, come nel 2015. Non aveva dato istruzioni di voto alla sua maggioranza. Secondo un recente sondaggio di YouGov, i tre quarti della popolazione in Inghilterra e Galles sono favorevoli questa modifica legislativa.
“Un passo storico”
Decine di sostenitori e oppositori del testo si sono riuniti questo venerdì davanti al Parlamento. Al termine della votazione, l’organizzazione Dignity in Dying ha accolto con favore “un passo storico verso una scelta migliore e una migliore protezione per le persone morenti”. L’associazione Care Not Killing, contraria al suicidio assistito, si è detta “delusa”, pur sottolineando un risultato “estremamente vicino”.
Attualmente, il suicidio assistito è illegale e prevede una pena di 14 anni di reclusione in caso di favoreggiamento.
Testimonianze di gesti disperati
Nel corso del dibattito molti deputati hanno parlato, a volte sull’orlo delle lacrime, dell’esperienza di una persona cara per sostenere il loro sostegno o la loro opposizione al testo. Kim Leadbeater ha raccontato la storia di Norman, un uomo affetto da cancro alla prostata da 15 anni che “si è sparato alla testa” quando il dolore è diventato insopportabile. La legge attuale “non è chiara e non protegge i pazienti, le famiglie e gli operatori sanitari, il che spinge le persone ad azioni disperate”, ha aggiunto.
Da diverse settimane la prospettiva del voto suscita un intenso dibattito sui fondamenti etici, religiosi ma anche finanziari. Una trentina di leader spirituali avevano espresso la loro “profonda preoccupazione”, temendo che le persone fragili sentissero il “dovere di morire” per dare sollievo ai propri cari.
“Come garantire che un anziano ricoverato in una casa di riposo, a cui sono stati concessi sei mesi di vita, non dica a se stesso: sono un peso (…) se metto fine alla mia vita adesso, la mia famiglia potrà risparmiare dalle 25.000 alle 55.000 sterline?”, ha chiesto Richard Burgon, un deputato indipendente.
Crisi del sistema sanitario
Invece dell’assistenza alla morte, molti oppositori hanno chiesto migliori finanziamenti per le cure palliative, mentre il sistema sanitario pubblico sta attraversando una profonda crisi.
Kim Leadbeater ha assicurato che questa legge contiene “le garanzie e le tutele più forti al mondo” e non ha “nulla a che vedere” con quelle del Canada o del Belgio, con criteri molto più ampi.
Diversi passaggi a venire
Il testo dovrà ora essere esaminato in commissione, prima di essere ripresentato per l’approvazione da entrambe le camere del Parlamento britannico. In queste fasi “dobbiamo rispondere a tutte le domande che sono state sollevate oggi”, citando le cure palliative, i diritti dei disabili e lo stato del sistema sanitario, ha riconosciuto Kim Leadbeater alla BBC.
La Scozia, che ha poteri delegati in materia sanitaria, dovrà votare un proprio disegno di legge nel 2025. Anche l’Isola di Man sta esaminando un testo, mentre l’Isola del Canale di Jersey ha convalidato la preparazione di una legge entro il 2027.
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