Uomo ucciso e smembrato: nessuna liberazione possibile prima dei 14 anni per un assassino di “gelida insensibilità”

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Un assassino di 21 anni che ha ucciso e smembrato un sessantenne, credendo di vendicare un amico vittima di un pedofilo, dovrà attendere 14 lunghi anni prima di sperare nella liberazione.

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Il giudice Lyne Décarie ha segnato venerdì il destino di Nicolas Côté al tribunale di Longueuil, sottolineando la sua “gelida insensibilità”.

Foto presa da Facebook

Il criminale ha ascoltato a lungo il magistrato senza batter ciglio, con lo sguardo fisso a terra, nel palco degli imputati.

Il giovane ha ammesso di essere l’autore dell’omicidio non premeditato e dell’oltraggio sul corpo di Luc Lafontaine, nell’autunno del 2022.

I suoi crimini estremamente violenti gli sono valsi automaticamente l’ergastolo.

Ma la corte doveva decidere quanto tempo avrebbe trascorso dietro le sbarre prima di poter beneficiare della libertà condizionale.

Le posizioni delle parti erano diametralmente opposte: i 20 anni suggeriti dalla Corona si avvicinavano al massimo della pena, che è di 25 anni, mentre la difesa ha invece chiesto la durata minima possibile per un omicidio, cioè 10 anni.

Luc Lafontaine è stato ucciso nella sua residenza a La Prairie. Inizialmente era stato dato per disperso, ma il suo corpo smembrato è stato ritrovato pochi giorni dopo, mentre Nicolas Côté e la sua ragazza, Zoé Boutin, si preparavano a liberarsene.


Foto Agenzia QMI, THIERRY LAFORCE

La cosa è sfuggita di mano

L’assassino non conosceva la sua vittima. Ma l’aveva contattata per proteggere un amico, che diceva di essere stato aggredito da Luc Lafontaine.


La vittima Luc Lafontaine.

Foto fornita dalla REGIONE POLIZIA INTERMUNICIPALE DEL ROSSILLONE

Quest’ultimo non è mai stato accusato in relazione a queste accuse.

L’amico, la cui identità è protetta dal tribunale, ha confidato a Côté che gli attacchi avevano generato in lui pensieri oscuri e che si stava mutilando.

Ha detto di temere Lafontaine, che ha insistito, stabilendo molteplici contatti su diverse piattaforme, nonostante i tentativi del giovane di bloccare il suo numero.

“Gli auguro di guarire, di stare meglio”, ha detto di lui anche il giudice Décarie.

Il giorno dell’omicidio, Côté si è presentato a casa di Lafontaine per affrontarlo, ma le cose sono sfuggite di mano. La vittima è stata colpita alla testa con un martello e pugnalata.

Maggiori dettagli in arrivo…

-Con la collaborazione di Valérie Gonthier

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