Un uomo di Anversa di 36 anni condannato per importazione di cocaina attraverso il porto di Anversa ha venduto un appartamento di lusso nella città degli Emirati. L’acquirente? Alejandro Salgado Vega, soprannominato “El Tigre”, considerato uno dei più grandi baroni spagnoli della cocaina.
Un’indagine condotta dal collettivo di giornalisti OCCRP e dal media norvegese E24 ha rivelato controverse transazioni immobiliari a Dubai.
Queste rivelazioni dimostrano che personaggi criminali ricercati dai tribunali potevano acquistare e vendere beni prestigiosi nella totale impunità.
Tra questi, Othman El Ballouti, 36enne di Anversa, condannato in contumacia in Belgio a sette anni di carcere per aver importato 840 chili di cocaina attraverso il porto di Anversa.
“Il più grande trafficante di cocaina spagnolo”
Quest’ultimo ha venduto un appartamento di lusso in un emblematico grattacielo di Dubai per 1,5 milioni di euro ad Alejandro Salgado Vega, detto “El Tigre”.
Questo barone spagnolo della cocaina è considerato da Madrid “il più grande trafficante di cocaina spagnolo“, oggetto di un mandato d’arresto internazionale dal dicembre 2022.
Secondo la Guardia Civil, “El Tigre” gestirebbe una rete globale di traffico di cocaina operante nei cinque continenti da Dubai. Nonostante i loro profili criminali, le autorità degli Emirati hanno convalidato questa vendita immobiliare, riguardante un appartamento di 185 m².
Una rete criminale più ampia
Questo caso emblematico è solo un esempio tra gli altri. I signori della droga, in particolare quelli legati al Belgio, utilizzano Dubai come base per espandere le proprie attività investendo nel settore immobiliare.
Negli Emirati sono rimaste 21 persone che vogliamo vedere processate in Belgio
Dalla firma di un accordo di estradizione tra Belgio ed Emirati Arabi Uniti nel dicembre 2021, Bruxelles ha chiesto ufficialmente l’estradizione di 27 persone. Tali richieste riguardano indagati che devono comparire in tribunale o condannati che devono scontare la pena.
Il ministro della Giustizia belga ad interim, Paul Van Tigchelt, illustra così la situazione: “Quattro persone sono già state estradate, una è morta e un’altra è stata rifiutata. Ad oggi sono quindi rimaste negli Emirati 21 persone che vorremmo vedere processate in Belgio o che lì dovranno scontare la pena.“
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