Il signor Breytenbach era un celebre scrittore, una voce importante nella letteratura afrikaans (una lingua di origine olandese che si era sviluppata in Sud Africa) e un feroce critico dell’apartheid. Trascorse sette anni in prigione negli anni ’70 per tradimento al ritorno dal suo esilio parigino.
“Conosciuto per le sue magistrali raccolte di poesie in afrikaans, così come per le sue opere autobiografiche, come “La vera confessione di un terrorista albino” e “Una stagione in paradiso”, ha affrontato senza paura i temi dell’esilio, dell’identità e della giustizia”, ha affermato la sua famiglia detto in un comunicato.
Il signor Breytenbach era un poeta, romanziere, pittore e attivista il cui lavoro ha toccato e influenzato la letteratura e le arti sia in patria che all’estero.
È nato nella provincia del Capo Occidentale nel 1939, ma ha trascorso gran parte della sua vita all’estero.
Durante il suo esilio si unì all’Okhela, un’ala ideologica dell’African National Congress, un partito sudafricano. Rimase ancora profondamente legato alle sue radici sudafricane.
Se ne va per piangere sua moglie Yolande, sua figlia Daphnée e due nipoti.
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