Vaud: presentato il controprogetto all’iniziativa sportiva

Vaud: presentato il controprogetto all’iniziativa sportiva
Vaud: presentato il controprogetto all’iniziativa sportiva
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Milioni per lo sport vodese

Il Consiglio di Stato ha presentato giovedì la sua controproposta all’iniziativa popolare “1% per lo sport”. I promotori chiedono 100 milioni all’anno, il Cantone offre 60 milioni.

Pubblicato oggi alle 20:03

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Il Cantone ha presentato le sue ambizioni sportive poco prima della pausa estiva. Giovedì, la presidente del Consiglio di Stato, Christelle Luisier, ha illustrato dettagliatamente il controprogetto dell’iniziativa popolare “1% per lo sport”. I promotori chiedono al Cantone 100 milioni all’anno. Fa una controproposta da circa sessanta milioni l’anno.

Lo sport non è solo un’attività fisica. Il controprogetto annuncia un credito di investimento di 150 milioni fino al 2030 per la realizzazione di infrastrutture sportive. “Sappiamo che la mancanza di infrastrutture costituisce un ostacolo significativo alla pratica dello sport”, osserva Christelle Luisier. Ad esempio, la costruzione degli spogliatoi promuove lo sport femminile”.

“Un incentivo finanziario decisamente maggiore”

Il consigliere di Stato ricorda che si tratterebbe solo di sussidi per i Comuni, «il Cantone non vuole essere costruttore». Attualmente l’aiuto finanziario è del 5%. “Lì il sostegno aumenterà dal 25 al 35%”, calcola Nicolas Imhof, capo del dipartimento sportivo. L’incentivo finanziario per i Comuni è quindi notevolmente maggiore”.

Questa manna deve contribuire alla costruzione di piscine, campi da calcio o piste di pattinaggio, ma anche allo sviluppo di parchi giochi per sviluppare l’attività fisica.

Mancanza di infrastrutture

Mancano le infrastrutture, ma a quanto pare non mancano i club sportivi. “Abbiamo un tessuto associativo molto ricco con più di 1.200 club, 180.000 soci, 20.000 volontari”, afferma Christelle Luisier. Queste persone accumulano più di un milione di ore di impegno all’anno, che rappresentano più di 600 posizioni di lavoro a tempo pieno. È una parte molto importante della nostra società”.

Questo mondo associativo è sotto pressione con l’aumento della domanda dovuto alla crescita demografica, alla complessità amministrativa e al disimpegno dei volontari. Il Cantone fornisce quindi un aiuto finanziario ai club, ma anche un sostegno amministrativo.

D’altro canto, anche lo sport d’élite avrà diritto a un sostegno finanziario, in particolare per assumere allenatori professionisti.

“Lo sport è un punto di convergenza”

La politica sportiva tocca ambiti molto diversi. Copre sia le lezioni di acquagym che la presenza della UEFA a Nyon. “È un punto di convergenza per molte politiche pubbliche, come la sanità, l’economia o il turismo”, osserva Christelle Luisier.

Per cercare di coprire questo vasto campo, il controprogetto prevede un totale di 36 misure che vanno dal sostegno alle federazioni internazionali, all’educazione fisica a scuola, compresa la promozione dello sport per disabili.

Di fronte a questi nuovi compiti, il budget operativo della Direzione dello sport dovrebbe passare dagli attuali 8 milioni a circa 42 milioni entro il 2028. Aggiungendo a questo aumento i 150 milioni di crediti d’investimento in sei anni, il Cantone può affermare che spenderà una somma ulteriori 60 milioni all’anno, come menzionato sopra.

“Dovremo discutere sugli importi”

I promotori hanno preso atto, a grandi linee, della controproposta del Consiglio di Stato. “Prima di tutto, rendo omaggio al lavoro svolto dallo Stato negli ultimi diciotto mesi”, sottolinea Sergei Aschwanden, presidente del comitato di iniziativa e deputato del PLR. Per quanto riguarda gli importi, il controprogetto si aggira sui 60 milioni all’anno, mentre l’iniziativa ne chiede 100. C’è quindi un gap. Ora analizzeremo questo file, ma probabilmente dovremo discutere degli importi.

L’iniziativa infatti prevede nella legge una somma per lo sport, cosa che la controproposta non prevede.

Il Cantone deve “fare la sua parte”

Il vicepresidente del comitato d’iniziativa, il deputato del PS Sébastien Cala, rileva che “tutte le esigenze sportive sollevate dall’iniziativa sono riconosciute dal Consiglio di Stato”. Le 36 misure costituiscono quindi una “buona base di discussione”.

Il socialista ricorda che oggi lo sport vodese – e svizzero – è sostenuto soprattutto dai comuni: “L’iniziativa richiede che il Cantone faccia la sua parte. Spero che potremo rafforzare questo controprogetto durante la sua elaborazione in Gran Consiglio”.

Prima di essere presentato al Parlamento vodese, il controprogetto sarà sottoposto a consultazione fino al 30 agosto. Quest’autunno il Consiglio di Stato prenderà la sua decisione finale a seguito di questa consultazione. La questione dovrebbe essere esaminata dal Gran Consiglio nella prima metà del 2025. A seconda di ciò che emerge, i promotori decideranno poi se mantenere la propria iniziativa. Se necessario, il voto popolare si svolgerà nel settembre 2025.

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Renaud Bournud dal 2012 è giornalista per la rubrica vodese di «24 Heures».Più informazioni

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