Il primo ministro è stato licenziato dopo aver criticato la giunta militare al potere

Il primo ministro è stato licenziato dopo aver criticato la giunta militare al potere
Il primo ministro è stato licenziato dopo aver criticato la giunta militare al potere
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In Mali, la giunta militare ha insistito mercoledì di essere lei a detenere il potere a Bamako. Per fare ciò, ha licenziato il primo ministro civile Choguel Kokalla Maïga e il governo dopo aver criticato il potere militare.

Choguel Kokalla Maïga, nominato al suo incarico dai militari nel 2021 a seguito di un secondo colpo di stato in un anno, era considerato isolato, con una capacità di azione limitata nei confronti dei militari. Il suo licenziamento, però, crea ulteriore incertezza in un contesto già travagliato. Fanno parte del governo alcuni dei principali membri della giunta, come il generale Sadio Camara, ministro della Difesa, e il generale Ismaël Wagué, ministro della Riconciliazione.

Nessuna scadenza per la fine della transizione

Il primo ministro viene licenziato quattro giorni dopo aver criticato pubblicamente la giunta sabato. Ha deplorato di essere tenuto lontano dalle decisioni riguardanti il ​​mantenimento dei generali al potere e ha parlato di “lo spettro della confusione e della fusione” che, secondo lui, aleggia sull'attuale cosiddetto periodo di transizione. La giunta alla guida dal 2020 di questo paese che affronta lo jihadismo e una profonda crisi multidimensionale non è riuscita a mantenere l’impegno inizialmente assunto sotto la pressione internazionale di restituire il potere ai civili eletti nel marzo 2024. Non è stata fissata alcuna nuova scadenza.

Choguel Kokalla Maïga, 66 anni, è stato il volto civile della svolta strategica operata dai militari che hanno rotto l'alleanza storica con l'ex potenza coloniale francese e si sono rivolti politicamente e militarmente verso la Russia. Nel settembre 2021, alle Nazioni Unite, è stato lui a lanciare uno dei messaggi di avvertimento più importanti riguardo a questa svolta, denunciando quello che ha presentato come “l’abbandono in volo” che, secondo lui, costituiva il ritiro annunciato la forza anti-jihadista francese Barkhane dopo anni di combattimento al fianco delle forze maliane. Questo ritiro ha spinto il Mali a esplorare nuove strade con altri partner, ha detto mentre si profilava il dispiegamento di elementi del controverso gruppo paramilitare privato russo Wagner.

Una garanzia per la giunta

Più volte ministro e tre volte candidato alla presidenza (2002, 2013 e 2018), Choguel Kokalla Maïga ha fornito una forma di appoggio alla giunta come figura del Movimento/Raduno delle Forze Patriottiche del 5 giugno (M5/RFP). Questo collettivo ha preso parte alla protesta contro l’ex presidente civile Ibrahim Boubacar Keïta, infine rovesciato dai militari nell’agosto 2020.

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