Sahara: il riconoscimento da parte della Francia della sovranità del Marocco è un dovere di giustizia e verità (Samira Sitaïl)

Sahara: il riconoscimento da parte della Francia della sovranità del Marocco è un dovere di giustizia e verità (Samira Sitaïl)
Sahara: il riconoscimento da parte della Francia della sovranità del Marocco è un dovere di giustizia e verità (Samira Sitaïl)
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Le 16 novembre 2024, Samira Sitailambasciatore del Marocco in Francia, è stato ospite del programma “Internationales” su TV5 Monde, condotto da Clémentine Pawlotsky. Questa intervista è stata uno scambio di alto livello in cui abbiamo potuto ascoltare una diplomatica il cui rigore, fermezza e maestria sono diventati la sua vera firma. Attraverso parole e formule scelte meticolosamente, ma anche attraverso le inflessioni della sua voce, l’ambasciatrice ha scandito il ritmo con un’autorità discreta, ma indiscussa. Se di solito la signora Sitaïl ha la mania della precisione, questa volta ha dimostrato anche una sorprendente sincerità, gettando nuova luce sulle principali questioni del Relazioni franco-marocchine. Del riconoscimento da parte della Francia del sovranità del Marocco sul Sahara alla lotta all’immigrazione clandestina, compresi i risultati della recente visita delEmanuele Macron a Rabat, questa intervista non solo ha permesso di sollevare il velo su dettagli interessanti, ma ha anche sfatato una serie di pregiudizi e luoghi comuni sul rapporto tra Rabat e Parigi.

La svolta: la visita di Stato di Macron in Marocco

A prima vista, la visita di Stato effettuata da Emanuele Macron au Maroccodal 28 al 30 ottobre 2024, era inevitabile. E per una buona ragione, questa visita ha segnato una svolta storica nelle relazioni tra i due paesi, avendo permesso di porre fine alle incomprensioni del passato. “Ci sono state incomprensioni in passato, ma oggi la pagina è stata voltata”, ha detto Samira Sitail con grande convinzione. L’ambasciatore ha inoltre precisato che l’incontro tra il presidente francese e Sua Maestà il Re Mohammed VI non è stato il risultato del caso, ma il culmine di un meticoloso lavoro diplomatico e di una volontà comune dei due Capi di Stato. “C’era un desiderio sincero da entrambe le parti”, ha aggiunto, sottolineando che è proprio questa determinazione condivisa che ha permesso di ripristinare un clima di fiducia reciproca tra i due paesi. “A partire da questa visita, abbiamo deciso di costruire insieme il futuro, per il benessere dei popoli marocchino e francese”, ha sottolineato, ribadendo l’importanza strategica di questo passo decisivo nel rinnovamento delle relazioni bilaterali.

In risposta alle speculazioni di “Africa Intelligence”, secondo cui avrebbe utilizzato i suoi legami parigini per facilitare questo riavvicinamento, l’ambasciatrice ha avuto cura di ricordare che questo processo di riconciliazione è stato soprattutto il frutto di un lavoro collettivo. “Sì, ho avuto un ruolo, proprio come altre persone”, ha confidato, pur ribadendo che questa riconciliazione non può essere opera di un solo individuo. Per lei questo riavvicinamento è stato il frutto di un desiderio comune, di una serie di buoni auspici espressi da entrambe le parti. Per Samira Sitaïl, questa riconciliazione incarna soprattutto l’espressione di un desiderio condiviso di due nazioni che desiderano superare gli ostacoli e costruire un futuro comune.

Il riconoscimento della sovranità del Marocco sul Sahara: un atto di verità

Altro punto centrale dell’intervista: il riconoscimento da parte della Francia dell’ sovranità del Marocco sul Saharaun atto fondamentale concretizzato il 30 luglio dalla lettera inviata dal presidente Emmanuel Macron a Sua Maestà il Re Mohammed VI. A questo proposito, il giornalista ha voluto sapere se questo gesto era ciò che il Marocco si aspettava dalla Francia per porre fine alla loro disputa. Per l’ambasciatore marocchino in Francia la risposta è categorica: “Non è un regalo, sia chiaro, non è un gesto simbolico. Dobbiamo capire che è un dovere di giustizia e di verità, un atto di verità”. E per chiarire che la Francia non è mai stata contraria al Marocco su questo tema. “Quando abbiamo proposto il piano di autonomia del Sahara nel 2007, la Francia è stato il primo paese a sostenere questo approccio”, ha ricordato. Questo sostegno della Francia non costituisce quindi una svolta, ma piuttosto uno sviluppo logico, un ulteriore passo avanti nel riconoscimento della sovranità marocchina. Finora, sebbene la Francia avesse sostenuto questa posizione, non l’aveva espressa in modo così chiaro e formale come nella lettera di Macron, ha aggiunto. Ora è fatto. Tanto più che il presidente francese ha poi insistito davanti al Parlamento marocchino dichiarando che il piano di autonomia era “l’unica opzione credibile e seria” per risolvere il conflitto.

La Sig.ra Sitaïl ha voluto situare la posizione della Francia nel contesto degli sviluppi della questione del Sahara a livello internazionale. Per lei, il sostegno esplicito della Francia è parte di un crescente movimento globale di riconoscimento, con ora 112 paesi che sostengono il piano di autonomia come la soluzione più credibile e praticabile per questo conflitto. Detto questo, anche se questo riconoscimento è un atto forte, bisogna riconoscere che non risolve immediatamente il conflitto, come ha sottolineato l’ambasciatore. “Ciò potrebbe non cambiare nulla nell’immediato, ma conferisce alla Francia un ruolo di leadership nella gestione di questo problema”, ha osservato. L’importanza di questo sostegno va quindi oltre il Marocco, perché consente alla Francia di riconquistare una forte posizione strategica in questa regione del mondo. Per il suo peso storico nel Maghreb e per il ruolo diplomatico che esercita, bisogna dire che la Francia conosce perfettamente la geografia e le sfide di questa questione.

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