Test – Metro Awakening VR: tuffarsi nella metropolitana in realtà virtuale

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In attesa del quarto episodio dell’iconica serie, i fan di Metro possono attendere con uno spin-off in realtà virtuale. Riprendendo l’essenza della serie, Metro Awakening ci offre un’immersione completa nel terrificante mondo di Metro e nei suoi inquietanti spazi sotterranei.

Bisogna ammettere che, dai tempi di Metro Exodus, i fan del franchise non hanno avuto molto su cui affondare i denti. Lo sappiamo, un nuovo episodio è in fase di sviluppo. Quindi, per tenere i fan in attesa, lo studio ucraino (ora maltese) 4A Games ha avuto un’idea interessante: fornire un episodio in realtà virtuale che fungesse anche da prologo alla serie…

Visivamente, il gioco regge abbastanza bene.

A differenza di altri episodi della serie, non giocherai nei panni di Artyom, ma di Serdar, un medico che metterà in discussione le sue convinzioni il giorno in cui sua moglie Yana, anche lei “prigioniera” della metropolitana e sopravvissuta all’apocalisse, interromperà le sue medicine e inizia a sentire delle voci, in particolare quella del figlio defunto.

Con nostra grande sorpresa, Metro Awakening non era solo una semplice scusa per immergerci nuovamente nell’universo di Metro. Il gioco presenta una trama complessa e davvero solida, concentrandosi principalmente sul passato di Serdar. I fan di Metro, tuttavia, rimarranno un po’ sorpresi da questa direzione, radicalmente diversa dal lato molto epico degli altri episodi. Come abbiamo detto, siamo qui su una narrazione stand alone più incentrata sui personaggi e meno sui toni epici.

Troviamo anche tutto ciò che ha decretato il successo dei primi due episodi: creature spaventose in agguato nell’ombra, ambienti oscuri, un universo inquieto con le sue diverse fazioni e la sua continua lotta per la sopravvivenza, e questa mescolanza di sequenze narrative e d’azione. La portata è solo un po’ più limitata rispetto agli altri episodi, lo spin-off lo obbliga.

Il mondo di gioco è ancora più elaborato che mai.

Come detto sopra, Awakening è anche un episodio solo VR. Ciò significa che puoi giocarci solo con un visore per realtà virtuale. L’enfasi è sull’immersione e, data l’ambizione dello studio, avremmo potuto davvero aspettarci una solida alternativa all’eccellente Half-Life Alyx. In pratica non siamo proprio allo stesso livello. Certamente il gioco è ambizioso nella sua narrazione e nella sua produzione, ma riteniamo che lo studio non abbia molta esperienza con la realtà virtuale. La struttura del titolo è estremamente classica con un ritmo molto frammentato. Si alternano dialoghi, lunghe sequenze di simulatore di camminate, bottini e scontri a fuoco selvaggi. D’altronde è difficile rimanere sorpresi dalle creature presenti in questo titolo: ogni sequenza d’azione è sistematicamente preceduta da un’enorme sequenza di bottino. Il gioco risulta quindi estremamente ripetitivo nella sua struttura e soprattutto crudelmente privo di ritmo. Tuttavia, bisogna ammetterlo, Metro Awakening riserva anche la sua quota di scene sorprendenti e riuscite, che si tratti di passaggi in cui bisogna essere più silenziosi o di certi scontri a fuoco, che hanno davvero un ritmo molto buono.

4A Games si concentrava davvero sulle interazioni con il mondo esterno. Ciò si traduce in un gioco con tantissime porte da aprire e pulsanti da premere, ma non solo, dato che è letteralmente possibile prendere in mano una chitarra e suonarla o divertirsi con la fisica facendo rotolare oggetti di ogni tipo nel aria. C’è anche tutto ciò che rende Metro Awekening un gioco Metro: i filtri e le batterie da sostituire, l’orologio da consultare regolarmente per controllare il livello dell’aria nel filtro, lo zaino e le armi “autentiche”. Quattro comunque.

L’atmosfera è ancora sofisticata come sempre.

Il problema è che l’avventura si svolge quasi interamente nelle stesse ambientazioni: treni della metropolitana abbandonati e bui che non offrono alcuna libertà in termini di progressione. Dimentica il mondo aperto dell’ultima parte… A livello Bestiario, inoltre, dovrai accontentarti di soli 3 tipi diversi di nemici, il che è ancora molto poco anche per un gioco Metro. Inoltre, Awakening non include alcun combattimento contro i boss. Lo sentiamo, lo studio ha dovuto fare delle scelte e se Metro Awakening aveva l’ambizione di essere un gioco VR tripla A, in realtà si presenta nel migliore dei casi come un’esperienza VR attraente, ma non certo un gioco tripla A. Ciò si avverte anche nella colonna sonora del titolo, priva del celebre doppiaggio russo, a differenza dei suoi predecessori.

Dal punto di vista tecnico, il gioco è piuttosto carino e spesso anche molto riuscito dal punto di vista artistico, soprattutto quando sei immerso nell’oscurità. La luce tenderà a rivelarne le molteplici imperfezioni. In particolare la modellazione molto semplice dei volti dei protagonisti umani, texture un po’ spente, qualche modellazione sommaria. Lo sapevamo: essendo un gioco VR, Awakening non avrebbe venduto milioni di unità, il budget avrebbe subito un duro colpo. Lo studio limita i danni e alla fine non se la passa poi così male sotto questo aspetto.

Conclusione

In attesa del quarto capitolo della saga, i fan di Metro potranno immergersi nel cupo universo della serie con questo spin-off di realtà virtuale piuttosto riuscito. Perdiamo il lato epico per immergerci in un’opera più intima, ma comunque riuscita a livello narrativo. Lato gameplay, l’immersione è completa ma la struttura del gioco fatica a convincere con sequenze ripetitive e level design abbastanza scadenti. Lo studio doveva essere accomodante anche in termini di ambizione e questo è evidente con solo 3 tipi di nemici, nessun boss e un unico ambiente… Se sei un fan di Metro, lì troverai sicuramente quello che cerchi , ma non commettiamo errori: nonostante le sue ambizioni, Metro Awakening resta più vicino a una simpatica esperienza “per spaventarsi” che a un gioco tripla A in realtà virtuale.

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Il risveglio della metropolitana VR

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Ci piace:

Un’immersione completa

Le tante interazioni

Fedele all’universo Metro

Abbastanza carino

Ci piace di meno:

Molto ripetitivo nella sua struttura

Nessun doppiaggio russo

Contenuto a livello di luce

Troppo prevedibile

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