Queste dimissioni arrivano due giorni dopo che Geert Wilders, leader dell’estrema destra il cui partito è membro della coalizione di governo, ha chiesto l’allontanamento dei sostenitori di origine marocchina coinvolti nelle violenze della loro nazionalità, cosa che ha scatenato una nuova polemica.
La ministra dimissionaria ha espresso il suo rifiuto della strumentalizzazione politica degli scontri avvenuti tra i tifosi dell’Ajax Amsterdam e quelli del Maccabi Tel-Aviv. “La polarizzazione delle ultime settimane ha avuto un tale effetto su di me che non posso più, né voglio, adempiere ai miei doveri in questo gabinetto”, ha detto Nora Achahbar in una dichiarazione diffusa dalla stampa olandese.
Il ministro dell’Interno Judith Uitermark ha definito le dimissioni di Nora Achahbar un “duro colpo”. Secondo fonti dei media olandesi NOS, questa decisione avrebbe aggravato una crisi già latente all’interno della coalizione di governo.
Le dimissioni di Nora Achahbar evidenziano anche le incertezze riguardanti il futuro degli altri ministri del Nuovo Contratto Sociale (NSC) nel governo. I suddetti media olandesi hanno sottolineato che il primo ministro Dick Schoof potrebbe perdere la maggioranza in Parlamento.
Nel frattempo, i leader dei partiti che compongono il governo (PVV, VVD, NSC e BBB) si sono incontrati per “consultazioni” a Catshuis, la residenza ufficiale del Primo Ministro, per cercare di trovare una via d’uscita da questa crisi politica. crisi e salvare la maggioranza di governo.
Si ricorda che diverse persone sono rimaste ferite la sera del 7 novembre a margine della partita tra Maccabi Tel-Aviv e Ajax ad Amsterdam, in scontri descritti come una “esplosione di antisemitismo” dal sindaco della città. Questa violenza è stata innescata in seguito alle provocazioni dei sostenitori della squadra israeliana che hanno scandito slogan che attaccano l’onore dei musulmani e hanno rimosso le bandiere palestinesi appese nelle case durante il corteo. Atti che hanno provocato scontri e scontri tra i tifosi dell’Ajax, alcuni dei quali hanno agito in nome della difesa dei palestinesi, secondo i video pubblicati sui social network.