Per questo ottavo giorno del festival Coup de cœur francofono 2024, Zouz ha saputo offrirci uno spettacolo magistrale per il lancio di Giorno delle ceneri al ClubSoda. C’è un grande cambiamento di stile in apertura, a cominciare dalla musica sperimentale e improvvisata del chitarrista sempre affascinante e accattivante e icona del Quebec René Lussier. È stato poi con La Sécurité e la sua musica molto ancorata agli anni ’80 e i suoi accenti post-punk, che la serata è continuata, facendo ballare la sala.
Zouz al top della sua arte
Avevo già visto la potenza di fuoco della band Zouz come atto di apertura di Gros Méné e Karkwa, ma è stato con gioia che li ho finalmente ritrovati come headliner al Club Soda con un pubblico già ben riscaldato da La Security e René Lussier.
Il trio lancia stasera il nuovo album I giorni delle ceneri e inizia con tracce di apertura scure e pesanti, il tutto accentuato da luci rosse in stile allarme con proiezioni in bianco e nero di muri di mattoni e alberi spogli. Se non è proprio divertente, i pattern di chitarra sono ricchi e sorprendenti supportati da un ritmo potente con un basso molto melodico e complementare.
La musica del gruppo spazia tra Malajube per le sue grandi chitarre e le sue voci in sottofondo e Queens of the Stone Age per i riff improbabili e la scrittura raffinata dei titoli. Aggiungerò anche un accenno ai Led Zeppelin per la batteria a volte monolitica e la chitarra in accordatura non standard per trame originali.
Il trio è composto da David Marchand (voce, chitarra), Étienne Dupré (basso, tastiera, cori) e Francis Ledoux (batteria, cori). Stasera, la cantante Shaina Hayes aggiunge la sua voce chiara e calma al mix. Se non conosci ancora Hayes, consiglio vivamente il suo album Cuore dell’asilo uscito all’inizio dell’anno dove troviamo tra gli altri i membri degli Zouz.
Sottilmente, l’atmosfera plumbea dell’inizio lascia il posto ad un rock più luminoso e di stampo stoner, con riff di chitarra sempre sorprendenti ravvivati da un basso complementare. La coesione del gruppo è impressionante e offrono un rock originale e senza compromessi che sa come toccare il pubblico.
Uno dei punti di forza dell’insieme è questo gioco di contrasto nei titoli e negli effetti così come nella voce dove si passa dal canto diretto all’abbondanza di effetti di riverbero o trasposizioni. Le composizioni sono elaborate e si basano su una complementarietà di musicisti raramente espressa così bene.
Al termine di una performance emozionante e particolarmente intensa, questa sera il potenziale del gruppo si è espresso al massimo. È una gioia aver finalmente visto e ascoltato Zouz nel suo pieno potenziale e potersi esprimere liberamente. Il loro stile unico merita di essere ascoltato di più e riconosciuto per la sua potenza e maestria nelle composizioni.
L’album I giorni delle ceneri di Zouz è stato pubblicato il mese scorso:
René Lussier sorprende e sconvolge il pubblico
René Lussier è un monumento iconoclasta della musica d’avanguardia del Quebec. Con 50 anni di carriera e 25 album tra cui l’iconico Il tesoro della lingua (1990), è sempre un’esperienza originale vederlo sul palco, soprattutto perché è accompagnato dal batterista Robbie Kuster, un altro musicista di spicco della scena del Quebec.
Ovviamente il legame tra Lussier e gli altri due gruppi della serata La Sécurité e Zouz è tutt’altro che scontato. Lussier, tuttavia, non ha paura di presentarsi di fronte a un pubblico tutt’altro che consolidato: ha già aperto per Voivod in questa sede e aveva ancora il pubblico in tasca!
Salendo sul palco, René Lussier sembra non invecchiare con il suo occhio ancora vivace e provocatorio e inizia la serata con il titolo La valigia di venerdì con una bellissima chitarra da liutaio nuova di zecca, con alcune caratteristiche originali ovviamente. Molto a suo agio in questo tipo di improvvisazione, è Robbie Kuster, in perfetto controllo della sua batteria, che stende un tappeto per accogliere le note e i rumori della chitarra di Lussier e le sue esplosioni vocali.
Indossando un maglione con l’immagine di Hendrix, Lussier ha eseguito una versione in stile Hendrix di quello che presenta come un potenziale inno canadese rifiutato durante la competizione. Era puro sarcasmo? Niente è meno certo, ma abbiamo apprezzato il grande suono pieno di fuzz e il feedback ispirato!
La complicità e la facilità nell’interpretazione e nell’improvvisazione del duo con una tendenza sperimentale rendono sorprendentemente la loro musica accessibile, gioiosa e piacevole. Hanno sicuramente sorpreso la stragrande maggioranza del pubblico che non lo conosceva ma hanno visibilmente guadagnato l’attenzione e l’apprezzamento di buona parte del pubblico.
Troveremo senza dubbio René Lussier per un concerto eccezionale che celebrerà i suoi cinquant’anni di carriera con collaboratori abituali (Julie Houle, Robbie Kuster, Guillaume Bourque, Hugo Blouin…) e ospiti a sorpresa (Jean Derome forse?). Accadrà domenica 8 dicembre al Ministero. Non perdetelo!
C’è anche l’ottimo ultimo album di René Lussier Al diavolo verde (2022) ascoltabile e acquistabile su bandcamp:
La sicurezza e il profumo inebriante degli anni ’80
La Sécurité è un quintetto di Montreal prevalentemente femminile le cui influenze sembrano fortemente ancorate agli anni ’80, con rete spray in meno. Con titoli in inglese e francese, ci troviamo a metà strada tra il pop leggero di Elli e Jacno e il post-punk deciso del gruppo britannico Au Pairs.
Ovviamente le chitarre sono penetranti e le loro parti ripetitive, il basso è rotondo e flessibile con ritmi rimbalzanti. Ci sono anche suoni di synth più vicini all’analogico che al leggendario DX-7 dell’epoca. La voce di Éliane Viens-Synnott alterna un lato civettuolo, persino infantile, a un lato più maturo e impegnato.
Se la musica del gruppo è ballabile e festosa, i titoli mi sembrano ridondanti alla fine dei loro 45 minuti di performance e l’aspetto del viaggio nel tempo è un po’ fastidioso per chi ha vissuto gli anni ’80 e non ha conservato molto di questo decennio a parte forse Jean-Michel Jarre e l’inizio della serata…
Deviazione è l’ultimo titolo disponibile da La Sécurité ed è altamente raccomandato:
Foto in blocco
Zouz
René Lussier e Robbie Kuster
Sicurezza