In uno Stade de France per tre quarti vuoto e protetto da un sistema di sicurezza eccezionale, la squadra francese ha ottenuto il biglietto per i quarti di finale della Società delle Nazioni dopo un triste pareggio contro Israele (0-0), GIOVEDI.
L'atmosfera cupa del recinto di Saint-Denis, trasformato in bunker per evitare traboccamenti una settimana dopo gli scontri di Amsterdam, a margine di una partita del Maccabi Tel-Aviv e nel pieno del conflitto in Medio Oriente, non ha aiutato le due squadre a liberarsi ed è stato uno spettacolo davvero noioso testimoniato dai 16.611 spettatori presenti, il numero più basso della storia dei Blues in questo stadio da 80.000 posti.
I vicecampioni del mondo possono dire di aver compiuto la loro missione: raccogliere il punto necessario per continuare la loro avventura il prossimo marzo in questa competizione che né tifosi né giocatori sognano. Ma a parte il contesto particolare, questo incontro, giocato senza incidenti di rilievo a parte un piccolo movimento di pubblico rapidamente controllato subito dopo il calcio d'inizio, non lascerà un ricordo indelebile nella partita.
Sotto gli occhi del presidente della Repubblica Emmanuel Macron, presente per “mandare un messaggio di fraternità e solidarietà dopo gli intollerabili atti antisemiti” di Amsterdam, e dei suoi due predecessori Nicolas Sarkozy e François Hollande, i Blues, privati come in ottobre del capitano Kylian Mbappé, non è riuscito a vincere la partita contro un avversario che aveva ampiamente dominato in ottobre a Budapest (4-1). Questa uscita non li aiuterà a risollevare il loro indice di popolarità presso il pubblico, lungi dall'essere ai massimi livelli dopo un deludente Euro-2024.
L'ombra della stella del Real Madrid aleggia sullo Stade de France nonostante i suoi recenti rovesci (fallimento di Euro 2024, conflitto finanziario con il PSG, faticosa integrazione nel Real Madrid, accuse di stupro provenienti dalla stampa svedese) e il settore offensivo, che anche ha dovuto fare a meno dei servizi del ferito Ousmane Dembélé, non ha potuto preoccupare seriamente la difesa israeliana.
– Livello tecnico troppo scarso –
Michael Olise è stato ancora una volta troppo timido e Bradley Barcola, capocannoniere della Ligue 1 con il PSG (10 gol), è stato ben imbavagliato. Per quanto riguarda Randal Kolo Muani, che ultimamente ha avuto molto successo con i Blues nonostante il suo status di sostituto a Parigi, è stato quasi inesistente.
Barcola e Kolo Muani sprecano così una grande occasione (43esimo) e Israele sfiora addirittura il gol alla fine del primo periodo. La squadra di Didier Deschamps può ringraziare Raz Shlomo, incapace di riconquistare palla proprio davanti alla gabbia di Mike Maignan a seguito di un eccentrico calcio di punizione (37°).
Nel complesso, il livello tecnico mostrato dalla Francia è stato molto scarso e gli azzurri hanno procrastinato troppo sotto porta, rovinando diverse situazioni calde nella ripresa.
Eduardo Camavinga ha provato a scuotere la sua squadra in due tentativi lontani (54esimo, 64esimo) e Warren Zaire-Emery (76esimo) poi e Christopher Nkunku (90esimo + 6) hanno avuto anche un match point, invano. Ai francesi resta ora una trasferta, domenica in Italia, per provare a chiudere in bellezza questa fase a gironi e questo 2024 generalmente insapore e da dimenticare il più presto possibile.
kn/cyj