Se, nelle ultime elezioni, i candidati democratici hanno avuto più spesso l’abitudine di vincere con un ampio vantaggio, come Obama due volte nel 2012 (332-206 contro Mitt Romney) e nel 2008 (365-173 contro John McCain), o come Bill Clinton anche due volte nel 1992 (370-168 contro George H. Bush) e nel 1996 (379-159 contro Bob Dole), cosa meno frequente durante le vittorie repubblicane.
Un progresso senza precedenti dal 1988
Per trovare una vittoria netta per un candidato repubblicano, dobbiamo tornare alle elezioni presidenziali del 1988. Quell’anno, George H. Bush vinse le elezioni con 426 elettori contro 112 (111 dopo il ritiro di un grande elettore) per il suo avversario Michael Dukakis. Il padre di George W. Bush ha poi beneficiato dello slancio di due mandati repubblicani guidati da Ronald Reagan, durante i quali ha ricoperto nientemeno che la carica di vicepresidente. Questa vittoria consensuale non gli permetteva ancora di ripetersi quattro anni dopo.
Tuttavia, i risultati delle elezioni del Senato e della Camera dei Rappresentanti non sono stati ancora del tutto confermati. L’unica certezza per il momento: Donald Trump potrà contare sulla maggioranza al Senato inviando almeno 53 senatori repubblicani su 100.
Il successo di Trump negli stati chiave con la vittoria in Arizona