La marocchina InnovX e la francese NetZero si dirigono in Costa d’Avorio per produrre biochar

La marocchina InnovX e la francese NetZero si dirigono in Costa d’Avorio per produrre biochar
La marocchina InnovX e la francese NetZero si dirigono in Costa d’Avorio per produrre biochar
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La nuova partnership tra la greentech francese NetZero e il fondo di investimento marocchino InnovX, braccio armato di OCP in termini di innovazione nel campo della sicurezza alimentare e della transizione energetica, anch’esso filiale di UM6P, sta decollando su scala in Africa con un progetto promettente Costa d’Avorio. Insieme, hanno avviato uno studio di fattibilità per produrre biochar dai gusci di anacardi. Questa iniziativa segna un primo passo nella loro ambizione comune di sviluppare l’industria del carbone, in particolare nell’Africa sub-sahariana.

La presenza di Axel Reinaud, cofondatore e presidente di NetZero, nella delegazione francese che accompagnava il presidente Emmanuel Macron a Rabat, non è stata casuale. Da tempo, infatti, la sua greentech discute con OCP per valutare l’ingresso di quest’ultima nel suo capitale. Poiché a volte il caso fa le cose bene, è stato durante questa visita di Stato che NetZero ha finalizzato una raccolta fondi di 7 milioni di euro da Innovx, il ramo dedicato all’innovazione di OCP nei settori della sicurezza alimentare e della transizione energetica, affiliato al Politecnico Mohammed VI e al Gruppo OCP.

Biochar: una soluzione ecologica per i suoli africani

Questo round di finanziamento rappresenta un passo importante per l’azienda greentech francese, con sede a Parigi e specializzata in biochar, una polvere di carbone vegetale ottenuta dalla pirolisi dei residui agricoli. Il biochar agisce come un ammendante del suolo, migliorando in modo sostenibile la fertilità e catturando il carbonio. È particolarmente adatto a terreni poveri di nutrienti e soggetti a stress idrico, condizioni comuni nelle regioni target.

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Riconosciuto dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) per il suo potenziale di cattura e stoccaggio del carbonio, il biochar si posiziona come una soluzione ad alto impatto nella lotta contro il cambiamento climatico, un argomento che sta attualmente suscitando crescente interesse.

Incorporare il biochar nei terreni non solo sequestra il carbonio per millenni, ma regola anche l’acidità e aumenta la ritenzione di acqua e sostanze nutritive. Questo processo può portare ad un aumento dei rendimenti agricoli fino al 25% e ad una maggiore resilienza delle colture agli eventi meteorologici estremi.

Innovx e NetZero mirano quindi, attraverso la loro partnership, a rafforzare la resilienza dei sistemi agricoli integrando l’uso del biochar nelle pratiche locali.

Una strategia di espansione africana

Il fondo di investimento del Politecnico Mohammed VI (UM6P), Innovx, sostiene la strategia di OCP, attiva in Africa e Sud America, due regioni in cui NetZero ha iniziato la sua espansione. Dopo il lancio di un primo impianto pilota in Camerun per dimostrare la fattibilità del suo concetto, la francese greentech, fondata nel 2020, ha creato unità di produzione automatizzate in Brasile, di cui due operative e altre due in fase di sviluppo.

Oggi, questa nuova collaborazione tra Innovx, un acceleratore di business a impatto fondato nel 2022, e NetZero, mira a rafforzare l’espansione di Innovx nell’Africa sub-sahariana. L’arrivo di Innovx, sostenuto dal fondo di investimento marocchino, soddisfa sia gli obiettivi di accelerazione della crescita sia le esigenze specifiche di alcuni paesi africani a cui NetZero desidera rispondere.

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Grazie all’ingresso di Innovx nel capitale di NetZero, la greentech francese e la filiale UM6P prevedono di lanciare una decina di stabilimenti a livello internazionale. Per inaugurare la loro partnership, hanno scelto di concentrare innanzitutto i propri sforzi in Costa d’Avorio. Innovx e NetZero stanno attualmente conducendo uno studio di fattibilità per un progetto per produrre biochar dai gusci di anacardi.

Inoltre, i due partner stanno lavorando su altri studi di fattibilità in diversi paesi africani, sviluppando al contempo la seconda versione della loro tecnologia integrata. Questa nuova versione, progettata per facilitare la gestione delle future fabbriche, dovrebbe consentire l’implementazione del franchising a partire dal 2025 con modelli semplificati e ottimizzati.

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