Basta una lettura approfondita del rapporto degli esperti incaricati dalla CGN di fare luce sui fatti del 29 marzo a Cully (VD) per lasciare senza parole. Sembra innanzitutto che la data della gara di prova del Sempione, dopo i lavori di manutenzione, sia stata decisa il 1° febbraio (quasi due mesi prima), senza tenere conto dell’addestramento e del giuramento dei capitani avvenuti la stessa settimana né le lunghe vacanze di Pasqua che verranno. Né era previsto che le condizioni meteo potessero essere sfavorevoli e non era stata prevista alcuna data per la sostituzione. Eppure non c’era alcuna urgenza, dato che il Simplon non sarebbe dovuto tornare in servizio prima del 20 aprile.
Il test, infine, si è svolto giovedì mattina (28 marzo), per il semplice motivo che un esperto venuto per l’occasione ha dovuto prendere un aereo a mezzogiorno, senza tener conto del meteo e mentre il capitano era malato. Uno dei suoi colleghi lo ha sostituito all’ultimo momento, ma lui non ha consultato i bollettini né i computer di bordo per controllare le previsioni del tempo.
La città di Ginevra non ha potuto trainarlo
Appena salpata la barca si è verificato un problema di surriscaldamento, ma il sensore che avrebbe dovuto rilevare questa anomalia non ha funzionato. E anche in questo caso nessuno aveva controllato prima di avviare il motore. E fu solo quando Le Simplon era già al largo e il surriscaldamento aveva raggiunto un livello critico che l’equipaggio si accorse dei danni, al punto che furono necessari mezzi antincendio, nonché lo spegnimento totale delle macchine, lasciando l’imbarcazione alla deriva. .
Si è deciso di far rimorchiare il Simplon dalla Città di Ginevra, che non è adatta a questo compito, mentre il direttore delle operazioni e il primo capitano erano impegnati in un altro giro di prova (su un Naviexpress) che non avrebbe mai dovuto essere effettuato contemporaneamente. Nessuno, inoltre, ha contattato la società proprietaria del rimorchiatore Jolimont, che era comunque disponibile.
La CGN ha avuto tempo di cambiare idea
Data l’impossibilità di raggiungere Ouchy controcorrente e la città di Ginevra che non dispone dei poteri necessari, la decisione di recarsi a Cully non è stata la peggiore. D’altronde lasciarlo lì fino al martedì successivo si è rivelato catastrofico, perché il molo non era adatto. E questa decisione sarebbe stata presa dal responsabile delle operazioni nel primo pomeriggio di giovedì. Aveva quindi ancora tutto il tempo per ricredersi, dato che le condizioni meteorologiche erano favorevoli per un ritorno dal Sempione a Ouchy tra giovedì alle 18 e venerdì alle 17. È una finestra di ventitré ore.
Nonostante tutte le richieste urgenti di questo trasferimento, sia da parte della centrale operativa che di MeteoSvizzera, nel pomeriggio di giovedì e di nuovo venerdì mattina, questa decisione non è mai stata rivista. Un meteorologo aveva comunque lanciato l’allarme con tutti i mezzi possibili: telefono, messaggi, e-mail, Facebook, Linkedin e perfino i media (lematin.ch e 20 minuti). Non è successo niente.
Nessun dirigente era in servizio
Come ampiamente annunciato dagli specialisti, la Vaudaire ha finalmente distrutto il molo del Sempione e di Cully nella notte tra venerdì e sabato. E fu solo dopo i primi danni che i dirigenti della CGN decisero di rientrare di corsa dalle rispettive vacanze. Ma la maggior parte è arrivata a Losanna solo sabato mattina. Non era stato previsto alcun picchetto o servizio di guardia.
Sabato mattina ciò che restava della nave è stato riportato a Ouchy e la CGN ha spiegato che la manovra non era stata effettuata in tempo per mancanza di personale. In realtà, tra i dipendenti in servizio e quelli che si sono annunciati spontaneamente, sembra che la comunicazione della CGN fosse fuorviante. Va inoltre osservato che né i membri della direzione, né i capitani né l’ufficio operativo avevano ricevuto una formazione coordinata sulla gestione delle crisi e non era stato stabilito alcun protocollo.
Insomma, fu un’incredibile serie di errori e cattive decisioni che portarono quasi alla distruzione della barca centenaria. Se l’affondamento del Sempione è stato miracolosamente evitato, soprattutto grazie ai servizi di emergenza e ad una parte del personale, ciò evidenzia un vero e proprio affondamento dei dirigenti della CGN.