ESCLUSIVO – Accusata di fare propaganda politica a spese dei contribuenti con cartelli “informativi”, Frédérique Perler fa rimuovere urgentemente gli impianti, rivela Léman Bleu.
In piena campagna elettorale, i cartelli presentati come “informativi”, installati a caro prezzo (circa 50.000 franchi) dalla Città di Ginevra, hanno alimentato la polemica.
Esaltando senza contraddizioni i vantaggi della passerella del Monte Bianco oggetto di votazione il 24 novembre, questi pannelli non hanno mancato di provocare gli oppositori del progetto, tra cui il MCG e l’Ensemble à Gauche. Hanno infatti presentato diversi ricorsi ai tribunali, chiedendo l’annullamento del voto.
La giurisprudenza è infatti molto restrittiva riguardo alle posizioni assunte dai dirigenti a margine delle campagne elettorali. Possono esprimersi, ma con moderazione. È probabile che nel caso di specie siano stati superati i limiti, motivando questi ricorsi alla giustizia.
Presumibilmente imbarazzata, Frédérique Perler ha fatto dietrofront, ha appreso Léman Bleu. Una lettera dei suoi servizi, indirizzata alla Camera costituzionale della Corte di giustizia nell’ambito dell’attuale procedimento giudiziario, annuncia che i segni contestati sono appena stati rimossi.
Nella stessa lettera il Comune afferma di persistere nelle proprie conclusioni nel merito, contestando l’annullamento del voto richiesto dai ricorrenti.
I tribunali non si sono ancora pronunciati, anche se il processo di voto è già iniziato e le prime buste elettorali sono già state inviate dagli elettori al servizio elettorale cantonale.
Lo sviluppo seguirà nelle nostre prossime edizioni.
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