Zone grigie nel cantiere del futuro vivaio del rugby a Pantin

Zone grigie nel cantiere del futuro vivaio del rugby a Pantin
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Emilie Salabelle

Pubblicato il

21 ottobre 2024 18:17

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Il futuro centro di innovazione del rugby sta emergendo dal terreno Stadio Raoul-Montbrand di Pantin. Il progetto su larga scala, guidato dalla Federazione francese di rugby (FFR), in collaborazione con il dipartimento di Seine-Saint-Denis, mostra un obiettivo ambizioso progetto “sportivo e sociale”.combinando programma immobiliare, spazio abitativo e sviluppo della pratica del rugby. Ma alcune voci denunciano un cantiere nascosto lavoratori sfruttati. Alla fine di settembre 2024, una decina di persone hanno scioperato per denunciare le pratiche della società di costruzioni Green Power Bâtiment. Secondo loro è consuetudine praticare il lavoro nascosto.

Società di facciata e lavoro nascosto

Per fare questo, l’impresa edile specializzata in impianti idrotermosanitari creerebbe “ società di copertura » al fine di impiegare in nero lavoratori in situazione irregolare sul territorio. È così che i lavoratori della “Hoad”, un’azienda con sede a Montreuil, si ritrovavano a intermittenza sul sito di Montbrand, sotto l’etichetta Green Power.

“I leader generano contratti di lavoro fasulli così come buste paga false al fine di occultare tale attività illecita ed evitare il pagamento degli oneri sociali e dei contributi obbligatori. […] Questi lavoratori lavorano in condizioni deplorevoli e non beneficiano dei diritti loro dovuti”, testimonia una fonte che ha voluto rimanere anonima, che lavorava presso Green Power Bâtiments. “Quello dei dirigenti di Green Power Bâtiments non è il primo tentativo: prima di Hoad, utilizzavano lo stesso procedimento con la società Integral Control Expertise”, aggiunge la stessa fonte.

Stipendi non pagati, lavoro pericoloso, licenziamento senza giusta causa…

Destinate a scomparire rapidamente, queste aziende con un sistema di governance opaco permetterebbero ogni tipo di abuso, denunciano i dipendenti di Hoad, che organizzano picchettipunti di svolta nei diversi siti in cui Green Power interviene in Île-de-.

Stipendi non pagati, ferie retribuite inesistenti per due anni, condizioni di lavoro pericolose, licenziamenti ingiusti… “Non ho ricevuto la paga di settembre. Alcuni non sono stati pagati per due mesi. Mi sono rifiutato di lavorare senza essere pagato e sono stato licenziato”, dice Abdoul Karim, ex dipendente della Hoad. “Quando ho chiamato Urssaf per un contributo che non avevo ricevuto, mi hanno spiegato che il mio nome non figurava tra loro. »

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I lavoratori privi di documenti si ritrovano in un vicolo cieco. “La compagnia Hoad lo è un nascondiglio gli hanno messo a capo un candidato. Vogliamo abbattere la cortina fumogena”, denuncia Michel Campagnac, attivista del sindacato locale CGT che sostiene gli scioperanti. Per porre fine alle pratiche di questo “datore di lavoro nascondino”, si sta creando un dossier per rivelare i legami tra le due società e per avviare azioni legali. Il sindacalista invoca la responsabilità degli ordinanti.

Una genitorialità “incerta”.

Contattata, la FFR afferma di aver chiesto chiarimenti alla società incaricata della realizzazione del progetto, NGE Bâtiment, che ha stipulato un contratto di subappalto con Green Power. Quest’ultimo continua ad affermare alla FFR che il collegamento tra Hoad e Green Power “è incerto”.

NGE lo aggiunge ulteriormenteHoad “non è approvatocome subappaltatore compreso subappaltatore” per questo sito, e “applica una politica rigorosa secondo la quale nessuno è autorizzato ad entrare nel sito per lavorarci se non ha fornito, a monte, una carta BTP valida e un’unica dichiarazione di lavoro. »

L’azienda però non ha risposto direttamente alle nostre richieste, proprio come Green Power. Il dipartimento di Seine-Saint-Denis, da parte sua, ha indicato Novità di Parigi che dopo verifica, i dipendenti della Hoad erano effettivamente sotto contratto con Green Power ma per progetti diversi da quello del futuro “petit Marcoussis”.

Gli SMS lo scambianoNovità di Parigi ha potuto consultare, invece, le immagini dei dipendenti Hoad inviate dai collaboratori di Green Power al sito Pantin. Sono inoltre dotati di indumenti e attrezzi floccati “Green Power”, come dimostrano le foto inviateci.

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