Dov’è adesso? “centro di gravità” della guerra che, come ha annunciato il 18 settembre il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant “spostarsi verso nord” ? Ciò significa forse che il conflitto condotto a Gaza dalle sue truppe per quasi un anno avrà ormai una priorità inferiore rispetto all’apertura di un fronte in Libano, nel nord del suo Paese? Mentre le forze di terra israeliane continuano ad entrare nel territorio libanese, martedì 1È Ottobre, per “incursioni localizzate”, come li definisce l’esercito, il combattente israeliano persegue attacchi su uno spettro geografico infinitamente più ampio.
Domenica 29 settembre, decine di aerei israeliani hanno effettuato una serie di attacchi sul porto di Hodeida, nello Yemen, distruggendo vaste infrastrutture prima di ritornare alla base senza incontrare resistenza. Nei giorni precedenti, i missili erano stati lanciati dallo Yemen dagli Houthi, alleati dell’Iran, ed erano stati intercettati sul centro di Israele. L’ultima volta che un’operazione aerea di questo tipo ha avuto luogo è stata il 20 luglio, a seguito di un attacco di droni dallo Yemen che in quel momento raggiunse Tel Aviv.
Gli attacchi erano già stati effettuati a quasi 2.000 chilometri dal punto di partenza, richiedendo il rifornimento di carburante in volo. Le scorte di benzina, in mezzo a vaste installazioni portuali, bruciavano da diversi giorni, dando un segnale: da quel momento in poi l’aeronautica israeliana era pronta per azioni su larga scala. Da allora si è aperto un ciclo che ha come punto di riferimento l’Iran. Perché tutto, nell’estensione degli attacchi in corso, come il lancio di operazioni di eliminazione o di forze speciali effettuate nei paesi della regione, ruota attorno a Teheran, presa di mira direttamente o attraverso i suoi alleati, quelli dell’”asse della resistenza”. , in Yemen, Iraq, Siria e, soprattutto, Libano, con Hezbollah come obiettivo principale.
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Dopo l’attacco a Hodeida, questa estensione delle azioni israeliane è stata accompagnata da una “guerra aperta” con l’ingresso di truppe in Libano. Ma lunedì ci sono stati attacchi anche a Gaza, dove le operazioni militari non sono finite. Altri, riforniti di carburante, hanno preso di mira il Libano, sei dei quali hanno raggiunto la periferia meridionale di Beirut, mentre la città di Sidone, situata tra Beirut e Tiro, è stata colpita per la prima volta dall’inizio di questa campagna. Martedì mattina, secondo l’agenzia di stampa siriana SANA, aerei e droni hanno raggiunto anche Damasco, in Siria, provocando tre morti e nove feriti.
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