TRIBUNA – La crisi di rappresentanza nell’Assemblea nazionale è aggravata dal metodo di voto per le elezioni legislative, analizza l’ex ministro. Per calmare la nostra vita politica, sarebbe il momento di realizzare una riforma per stabilire la rappresentanza proporzionale dipartimentale.
Da diversi mesi, la Francia è impantanata in una crisi politica iniziata qualche anno fa: l'inesorabile crescita dell'astensionismo ne è il sintomo più evidente. Nel corso delle consultazioni, l'abbandono delle urne ha minato la rappresentatività dell'Assemblea nazionale, un'Assemblea peraltro lontana dalla realtà politica del Paese a causa del metodo di voto che ha amplificato il risultato delle elezioni presidenziali.
Questa distorsione democratica è stata aggravata dall'introduzione del mandato quinquennale abbinato all'inversione del calendario elettorale, con il risultato di maggioranze schiaccianti sottomesse a un presidente a cui dovevano tutto. Un presidente che, peraltro, è diventato, nel corso della presidenzializzazione del regime, il vero capo del potere esecutivo e della maggioranza in contraddizione con la Costituzione che afferma che “il primo ministro dirige l'azione del governo” e che “il governo determina e conduce la politica della nazione”…
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