Dopo un forte rallentamento, la raccolta fondi delle start-up francesi si sta stabilizzando

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Fine delle montagne russe. Dopo un picco nella prima metà del 2022, la raccolta fondi delle startup francesi aveva subito un brusco rallentamento. I primi sei mesi del 2024 segnano finalmente la fine dell'emorragia. Con 4,26 miliardi di euro raccolti nella prima metà dell'anno, le startup francesi stanno riproducendo la stessa performance del 2023, da gennaio a giugno, secondo un rapporto pubblicato mercoledì 11 settembre dalla società EY e dall'organizzazione France Digitale. Ma i record di due anni fa sono ormai lontani: 8,39 miliardi di euro raccolti nella prima metà del 2022 e 13,49 miliardi in dodici mesi.

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Anche la Francia ha confermato la sua posizione di secondo posto più attraente in Europa per il capitale di rischio. Naturalmente, il Regno Unito è rimasto saldamente in cima a questa classifica nella prima metà dell'anno, con 8,5 miliardi di euro raccolti nei primi sei mesi dell'anno, rispetto ai 7 miliardi dell'anno precedente. Ma la Germania, al terzo posto, si è sempre più distanziata, accumulando solo 3,65 miliardi di euro, rispetto ai 4,15 miliardi dell'anno precedente.

Se “French Tech” riesce a farcela, i risultati sembrano contrastanti. Naturalmente, l’ecosistema francese può rallegrarsi di alcune operazioni importanti: Mistral AI (600 milioni di euro), Electra (300 milioni), HysetCo (200 milioni), H Company (200 milioni), Pigment (135 milioni). Il totale delle raccolte di oltre 100 milioni di euro ha raggiunto 1,5 miliardi in sei mesi, con un aumento del 54%. D’altro canto, le raccolte di 10 milioni e 100 milioni sono in calo di oltre il 20% in valore e volume. I finanziamenti inferiori a 10 milioni di euro continuano a crescere in importo (+3%), così come in numero (+15%).

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Tutto sommato, l'importo medio dei round di finanziamento è sceso nell'ultimo semestre, da 2,8 milioni a 2,5 milioni, e le prospettive non sono particolarmente favorevoli. Mentre la raccolta di fondi rimane l'opzione preferita dalle start-up francesi per finanziarsi (47%) nel prossimo anno, rispetto a solo lo 0,2% che spera di poter quotarsi in borsa, le capacità di finanziamento tendono a diminuire e gli investitori stanno diventando più cauti. Quasi la metà di loro sta accantonando tra il 20% e il 40% del proprio capitale per rifinanziare le start-up già presenti nel proprio portafoglio.

Un'altra debolezza evidenziata dal rapporto è il numero esiguo di attori in grado di finanziare operazioni molto grandi. La metà dei fondi presenti sulla scena francese ha meno di 250 milioni di euro in gestione, nota il rapporto.

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