Mentre sabato l’esercito israeliano ha annunciato nuovi attacchi contro i siti di Hezbollah in Libano, il movimento islamista filo-iraniano ha confermato la morte dei suoi leader nell’attacco israeliano del giorno prima nei pressi di Beirut.
Dopo due ondate di esplosioni di apparecchiature per le telecomunicazioni che hanno seminato il terrore in Libano, Israele continua le sue operazioni militari contro Hezbollah.
Sabato mattina, le IDF hanno annunciato di aver effettuato nuovi attacchi contro siti controllati dal movimento islamista filo-iraniano.
Questi raid seguono quelli avvenuti venerdì, durante i quali sono stati uccisi due leader di questa milizia. Ahmed Mahmoud Wahbi e Ibrahim Akil sono morti nella periferia sud di Beirut, secondo Hezbollah.
Questi raid mirati causarono complessivamente 37 morti.secondo un nuovo rapporto, infliggendo un nuovo colpo al movimento islamista libanese dopo la serie di esplosioni verificatesi questa settimana.
Le Nazioni Unite hanno immediatamente chiesto la pace mentre le tensioni tra Beirut e Tel Aviv aumentano.
“Invitiamo tutte le parti a ridurre immediatamente l’escalation. Tutti devono esercitare la massima moderazione. Esortiamo inoltre le parti a tornare immediatamente alla cessazione delle ostilità e ad attuare pienamente la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. La regione è sull’orlo della catastrofe”.ha affermato Stephane Dujarric, portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite.
Da parte sua, il presidente iraniano Massoud Pezeshkian ha affermato che se i paesi del Medio Oriente si unissero, potrebbero impedire a Israele di “commettere crimini” nella regione. Le osservazioni del presidente sono state fatte durante una parata militare annuale a Teheran, dove L’esercito ha presentato uno dei suoi nuovi missili.
Questa escalation in Libano avviene parallelamente alle operazioni israeliane in corso nella Striscia di Gaza. La Difesa civile di Gaza ha annunciato sabato 19 persone uccise nel bombardamento di una scuola a Gaza Citynel nord, dove migliaia di sfollati avevano cercato rifugio. Il ministero della Salute di Hamas ha anche indicato sabato che almeno 41.391 palestinesi erano stati uccisi nell’offensiva israeliana lanciata come rappresaglia per i massacri di israeliani commessi lo scorso ottobre dai combattenti di Hamas.