Con ironia, il suo collega di varietà Michel Delpech (1946-2016) aveva annunciato la scadenza fatale nel 1975 nella sua ballata Quando ero un cantante. Si immaginava su una poltrona all’età di 73 anni, mentre imparava questo “Mick Jagger è morto di recente” e festeggiare “Gli addii di Sylvie Vartan”. Il cantante dei Rolling Stones, 81 anni primaverili, è sopravvissuto all’autore di questa fiction. Delpech non poteva quindi assistere a “I bow my reverence”, l’ultima canzone di Sylvie Vartan.
A 80 anni, la star di Yéyé, corrente francofona d’importazione della cultura pop anglosassone degli anni ’60, ha scelto di fermarsi sul luogo dei suoi trionfi, con tre serate al Palais des Sports de la Porte de la Porte de la Porte de la Porte de la Porte de la Porte de la Porte de la Porte de la Porte Versailles (ribattezzata Dôme de Paris), nel novembre 2024, e altrettanto per gli ultimi tre, al Palais des Congrès de la Porte Maillot, dal 24 al 26 gennaio. Sylvie Vartan è stata la prima cantante ad esibirsi lì nel 1975, poco dopo la sua inaugurazione. Del bouquet finale manca solo l’Olympia, che aveva accolto i suoi esordi, nel 1961, e di cui condivise la scena con i Beatles, nel 1964, poi con un certo Johnny Hallyday, nel 1967.
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