I soldati nordcoreani dispiegati nella regione russa di Kursk stanno subendo pesanti perdite e non beneficiano di alcun sostegno da parte dell’esercito russo con cui combattono, ha detto venerdì Volodimir Zelenskyj.
Nel suo discorso quotidiano, il presidente ucraino ha affermato che l’esercito russo manda in battaglia i soldati nordcoreani con una protezione minima e che gli stessi nordcoreani stanno adottando misure estreme per evitare di essere fatti prigionieri.
“Le loro perdite sono significative, molto significative. Vediamo che né l’esercito russo né i suoi supervisori nordcoreani hanno il minimo interesse a garantire la sopravvivenza di questi nordcoreani”, ha detto Volodimir Zelenskyj.
“Tutto è fatto per renderci impossibile catturarli. Ci sono casi in cui vengono giustiziati dalle loro stesse forze. I russi li mandano ad attaccare con una protezione minima”, ha aggiunto.
I servizi segreti ucraini e occidentali stimano che circa 12.000 soldati nordcoreani siano stati dispiegati nella regione di Kursk, dove le forze ucraine sono entrate ad agosto.
Volodimir Zelenskyj ha detto lunedì che più di 3.000 soldati nordcoreani sono stati uccisi o feriti nei combattimenti.
Venerdì ha detto che le forze ucraine sono riuscite a fare prigionieri alcuni soldati nordcoreani. “Ma sono rimasti gravemente feriti e non è stato possibile salvare loro la vita”, ha detto.
Il presidente ucraino ha inoltre invitato la Cina a sfruttare la sua influenza sulla Corea del Nord per evitare che quest’ultima venga coinvolta nel conflitto innescato dall’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022.
(A cura di Ron Popeski e Oleksandr Kozhukhar, versione francese Bertrand Boucey)
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