Risultato? “Io sono qui”, un inno alla resilienza e all’amor proprio, tocca già il cuore dei suoi fan che l’avevano appena rivista nel libro Pagny di Ael. “Non lasciarsi mai andare. Florent è l’emblema del fatto che possiamo continuare e che dobbiamo continuare a trovare la forza da qualche parte.” Il suo segreto per il successo? “Forse essere sempre in sintonia con ciò che mi tocca. Per essere sempre connesso a ciò che, personalmente, mi tocca nel profondo. E consegnarlo con la stessa trasparenza, infatti.”
A partire dal titolo “Hypersensitive” che ti somiglia, vero?
“Sì, infatti, sono io. O tutti quelli che si proteggono dall’essere ipersensibili capendo che non è così facile esserlo. Ma un giorno devi rinunciare a quella cosa e dirti: non mi interessa.” , Sono vulnerabile, sono vulnerabile. È così, non può essere un problema.
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“Io ci sono” sembra anche evocare, a più riprese (“Io sono da te”, “Un fiore in bocca”, ecc.), tuo papà…
“È buffo che tu abbia questa impressione che io sia una lettera aperta a mio padre. Ma in realtà la fortuna che ho è che ho già potuto parlare con mio padre in tutta la mia vita. Ed è per questo che mi ha permesso di liberare la mia parola affinché le donne, le giovani donne oi giovani uomini che non hanno potuto liberare la loro parola possano trovare nelle mie canzoni una lettera aperta all’uno o all’altro dei loro genitori. Infatti non ho scritto . ‘Un fiore in bocca’ per mio papà. L’ho scritto per tutte le donne che non hanno ancora osato parlare al proprio papà, alla propria mamma o a chiunque altro, così come non ce l’ho io né E che si portavano dietro dolori e problemi e li trasferivano ai propri figli senza rendersene conto, una lettera aperta come questa, come lei non è piena di alcun rancore o amarezza, permette a chiunque non abbia ancora avuto l’opportunità di trovare le parole per dire le cose di trovare in questa canzone il modo di farlo.”
“A volte, senza rendercene conto, trasferiamo le nostre pentole e padelle ai nostri figli”
Una canzone che può colpire più di una persona identificandosi con questo pezzo.
“Una donna su due, un uomo su due hanno sperimentato questo negli occhi del padre o della madre. I papà non sono i colpevoli, e certamente non i miei. Ma a volte i nostri problemi, i nostri dolori, quelli che trasferiamo ai nostri figli senza rendersene conto, creano ferite che cementano insicurezze che, nel tempo, si manifestano in dolore ripetuto. Questa canzone è davvero molto più di una lettera offerta a tutte le donne che vorranno dire qualcosa al padre al quale non hanno ancora avuto modo di dire “Io sono da te”, lo stesso. Anche qui ogni bambino ringrazia il proprio genitore per la vita che mi hai donato, ben al di là di tutto quello che può essere stato il nostro percorso, lo devo a te. Se sono quello che sono, lo devo a te”.
Canti anche “Svegliami quando il mondo sarà migliore”, un affronto alle novità?
“Sì, in un certo senso. È una parentesi carnale in quest’epoca in cui ciò che ci resta è, in definitiva, bellezza e amore. È un modo di continuare a cercarlo, a trovarlo e ad assaporarlo in un modo o nell’altro, “arrotolandosi ‘ nel nostro primo cerchio Così, svegliami, che c’è? Restiamo a letto, per ora è meglio, troviamo la bellezza dentro questo primo cerchio.Ma è certo che il mondo di oggi mi sfida e, allo stesso tempo, sono una donna che ha fiducia nella vita e nelle persone e la maturità oggi non sono un positivo stordito, ma proattivo mi dico, e se provassi a incarnare il mondo che voglio, se ci provassi per essere tutto ciò che voglio essere, iniziando da me stesso e diffondendolo a tutti coloro che mi circondano, forse c’è una piccola possibilità che tutto andrà meglio se facciamo tutto questo.”
Su questo album non si contano più le collaborazioni. Ma il tuo sogno sarebbe farne uno con Celine Dion? Quindi non è la tua rivale?
“No, non sono affatto in concorrenza con lei! Penso che sia stato solo il prodotto di tanto clamore mediatico… Ma in realtà c’è un rispetto immenso. Per me sarebbe un sogno, ovviamente” , cantare con lei un giorno sarebbe meraviglioso! Lei è la pioniera e rendo omaggio anche alla sua lotta contro la malattia, ma in termini di collaborazioni sull’album, d’altra parte, è tutta la giovane generazione che accompagna. Da Slimane a Vianney, via Renaud Rebillaud Vitaa e i fratelli Selah.”
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Citi Slimane, oggi in subbuglio, come stai affrontando questa situazione?
«Mi concentro soprattutto sulla musica. Ho conosciuto un ragazzo, lui e i fratelli Selah (i franco-israeliani Meir e Yaakov Selah, ndr) che sono la sua casa musicale, con i quali ho creato un mondo magnifico. E preferisco guardare da quello spazio ho creato qualcosa di magnifico con lui e mi concentro su quello.
La sua opinione su Mentissa, candidato all’Eurovision per il Belgio
“Così io, Adoro Mentissa, ci presenta Lara Fabian, che arrivò quarta all’Eurovision 1988 con i colori del Lussemburgo con “Croire”. Lo trovo luminoso, unico, toccante, un tessuto di voci come pochi altri. Ha un’assoluta integrità nel suo modo di essere. Amo profondamente questa artista, penso che farà molta strada.” E la cantante 54enne non dimentica il suo Paese natale nel quale aprirà un’accademia. “Non necessariamente solo in Belgio, né ogni volta nello stesso posto, ma ci sarà uno spazio riservato a questa scuola che sarà presentato sotto forma di seminario che durerà 3-4 giorni, più volte durante l’anno.“Obiettivo di questo seminario in sua presenza?”Offri per 4 giorni un’esperienza, un viaggio a queste persone che vorranno essere lì con noi. L’idea sarà quella di utilizzare il canto come chiave di lettura per sbloccare alcuni ostacoli. Per superare certi limiti e, chissà, ritrovarsi un po’ più sereni, un po’ più in pace dentro di sé.”
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