Sylvie Vartan saluta il palco con una serie di concerti finali. In questa occasione, “Libération” dipinge il suo ritratto. La cantante ha parlato dei momenti difficili all’inizio della sua vita.
Sylvie Vartan ha deciso di lasciare il palco mentre è ancora in buona forma. A 80 anni, l’ex moglie di Johnny Hallyday ha vissuto diverse vite. Questo è certamente il motivo per cui il giornale Liberazione ha deciso di dedicare un ritratto tra le sue pagine alla star dell’era yéyés. La madre di David Hallyday ha confidato dettagli intimi sulla sua prima infanzia, che è stata particolarmente dura.
Sylvie Vartan: i suoi primi anni a Parigi con 4 “nella stessa stanza”
Sylvie Vartan arrivò in Francia all’età di 8 anni con i suoi genitori che fuggivano dalla Bulgaria sotto il giogo di Stalin. “Non lo dimenticherò mai. Abbiamo vissuto per quattro anni nella stessa stanza che era così [un espace de 25 m², ndlr], un po’ più piccolo, con due letti grandi, un tavolo, due ripostigli come quello nell’angolo”, si confidò Liberazione.
Quando la star – che ora vive tra la sua casa a Parigi e la sua villa a Los Angeles – ha dovuto lasciare in tutta fretta la sua nativa Bulgaria, è stato straziante separarsi dal nonno che amava così tanto. “L’infanzia se n’è andata, lei è rimasta con lui sulla piattaforma“, ha dichiarato nel libro Cari nonni, di Nathalie Lévy.
Sylvie Vartan e i suoi dolorosi ricordi della Bulgaria: “Era abominevole”
Sylvie Vartan ha vissuto fino all’età di 8 anni con i suoi genitori e suo fratello Eddie in Bulgaria. “Non c’erano macchine in Bulgaria, ho ricordi così vividi delle carrozze trainate da cavalli e della neve, è tutto radicato in me.” ha condiviso Liberazione. Il cantante ha avuto il tempo di vedere gli eccessi del potere totalitario. “Stalin era intonacato ovunque; abbiamo imparato ad adorarlo, abbiamo dovuto chiamarlo zio Stalin… Era abominevole“, ricorda nel libro di Nathalie Lévy.
Suo padre è stato accusato di essere “una spia al soldo dell’Occidente” ed è stato per evitargli il carcere che sono dovuti uscire. Nel 2015, in Partita di Parigiil cantante dei successi La Maritza, Il più bello andare a ballare o anche Piccolo Arcobaleno – che ha adottato la figlia Darina, insieme al marito Tony Scotti, in Bulgaria, nel 1997 – ha detto che il suo arrivo a Parigi è stato “fonte di ansia ed eccitazioneQuesta storia l’ha segnata per tutta la vita:”Da allora non sopporto l’idea delle partenze. (…) Mi è rimasto tatuato nel cuore.“
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