Non è un segreto: gli ultimi vent'anni di Britney Spears non sono stati un fiume lungo e tranquillo. Proprio nel 2021 la cantante ha parlato pubblicamente del caso di tutela a cui è stata sottoposta, e che ha reso suo padre il garante e decisore di ogni sua mossa. Se alla fine ha vinto la causa con la revoca del provvedimento nel novembre 2021, il trauma legato a questi tredici anni di controllo resta presente. Già nel 2016 la cantante aveva provato a denunciare la situazione in un'intervista, che alla fine è stata censurata. Oggi il mondo sta finalmente scoprendo il famoso estratto.
Nel passaggio in questione, condiviso durante una ripubblicazione di momenti iconici del talk show, il presentatore Jonathan Ross interroga la principessa del pop sullo spirito più libero di questo nuovo disco, chiedendo in particolare: “Hai più controllo sulla tua musica rispetto a prima? Perché hai aspettato fino ad ora per farlo?” Al che l'artista risponde subdolamente, infilando un'allusione al provvedimento di tutela già in vigore dal 2008, quasi cinque anni prima che fosse reso pubblico.
“Beh, ci sono molte ragioni, ma non ho intenzione di approfondirle.” risponde la Spears, prima di vuotare il sacco: “Da quando sono sotto tutela ho l’impressione che per me siano previste molte cose e che spesso mi venga detto cosa devo fare. Quindi me lo sono detto per questo [album]Volevo renderlo il mio bambino e volevo farlo da solo. Ero molto strategico su come l'ho fatto. E sì, ecco perché è così importante per me”.
L'intervista, realizzata nell'ambito della campagna promozionale del suo album Gloria nel 2016, viene evidenziato anche nelle recenti memorie del cantante, intitolate La donna in me : “Ho anche menzionato la tutela in un talk show nel 2016, ma per qualche motivo quella parte dell’intervista non è andata in onda. Che strano!” Secondo NMEè stata proprio la squadra di Britney Spears a intervenire per impedire la messa in onda dei suoi commenti.
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