Miami Beach (Stati Uniti) riprenderà le chiavi della città offerte a Diddy, dopo il suo arresto per traffico sessuale, racket e sfruttamento della prostituzione il mese scorso.
Il declino continua. Diddy perderà ufficialmente la chiave della città di Miami Beach (Stati Uniti), quattro mesi dopo aver perso quella della città di New York, ha riferito TMZ.
Secondo le fonti, i funzionari della città di Miami Beach sono in trattative finali per formalizzare questa revoca il prima possibile. Tuttavia, la data esatta non è stata ancora stabilita, a causa dell’avvicinarsi dell’uragano Milton, previsto sulla Florida questo mercoledì, che avrebbe ritardato il processo.
Nel 2015, l’ex sindaco di Miami Beach Philip Levine ha offerto al musicista la chiave onoraria della città durante la seconda edizione della conferenza Revolt Music, un evento che incoraggia i partecipanti a interagire con figure influenti dell’industria musicale e tecnologica.
Chicago sarà la prossima città a portare via la chiave di Diddy?
Questa decisione arriva quattro mesi dopo che Diddy ha restituito la chiave alla città di New York (Stati Uniti), su richiesta del sindaco Eric Adams, che aveva inviato una lettera all’artista a causa della trasmissione di un video che mostrava l’aggressione di Cassie.
“Come molte persone, sono rimasto profondamente turbato dalle recenti riprese video di Sean “Diddy” Combs che aggrediva il suo allora partner. Condanno fermamente queste azioni e sono solidale con tutti i sopravvissuti alla violenza domestica e di genere”, ha dichiarato il funzionario eletto.
Inoltre, l’artista era stato onorato anche dalla città di Chicago (STATI UNITI) ricevendo la chiave dall’ex sindaco Richard Daley nell’ottobre 2006.
Diddy è attualmente in custodia dopo il suo arresto il mese scorso a New York con l’accusa di traffico sessuale, racket e sfruttamento della prostituzione. La settimana scorsa, 120 nuovi querelanti hanno presentato denuncia contro di lui per abusi sessuali, coprendo un periodo di 25 anni. Tra queste vittime, 25 erano minorenni al momento dei presunti atti, alcuni di 9, 14 o 15 anni.
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