Netanyahu autorizza i negoziatori israeliani a continuare i colloqui sugli ostaggi a Doha

Netanyahu autorizza i negoziatori israeliani a continuare i colloqui sugli ostaggi a Doha
Netanyahu autorizza i negoziatori israeliani a continuare i colloqui sugli ostaggi a Doha
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu giovedì ha autorizzato i negoziatori del suo Paese a proseguire i colloqui a Doha in vista di un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, ha annunciato il suo ufficio.

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Questa affermazione arriva mentre Hamas e Israele, in guerra nei territori palestinesi, si sono recentemente accusati a vicenda di ritardare la conclusione di tale accordo.

Netanyahu “ha autorizzato le delegazioni del Mossad [le service de renseignement extérieur israélien]dello Shin Bet [le service du renseignement intérieur] e l’esercito a proseguire i negoziati a Doha”, si legge in un comunicato del suo ufficio, riferendosi ai colloqui indiretti svoltisi nelle ultime settimane sotto la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti, colloqui che hanno ravvivato la speranza di un accordo.

Ma alla fine del mese scorso, entrambe le parti si sono accusate a vicenda di creare nuovi ostacoli che, secondo loro, avrebbero ritardato il raggiungimento di un accordo per la liberazione degli ostaggi.

Anche una delegazione di Hamas è arrivata al Cairo per preparare i negoziati a Doha “nei prossimi giorni”, ha detto all’AFP, a condizione di anonimato, un funzionario del movimento.

Durante l’attacco senza precedenti di Hamas in Israele il 7 ottobre 2023, che ha scatenato la guerra a Gaza, 251 persone sono state rapite e portate nel territorio palestinese. 96 di loro sono ancora detenuti a Gaza, 34 dei quali sono stati dichiarati morti dall’esercito israeliano.

In quasi 15 mesi di guerra, Israele e Hamas hanno concluso una sola tregua di una settimana nel novembre 2023, che ha consentito il rilascio di 105 ostaggi, in cambio di quello di 240 prigionieri palestinesi detenuti da Israele.

Uno dei principali punti di controversia nei negoziati è l’istituzione di un cessate il fuoco duraturo.

Un altro ostacolo è il governo di Gaza dopo la guerra, una questione che rimane altamente controversa, anche all’interno della leadership palestinese divisa.

Israele ha ripetutamente affermato che non permetterà ad Hamas, che ha preso il potere a Gaza nel 2007, di governare nuovamente il piccolo territorio costiero. Netanyahu ha anche detto che non sarebbe d’accordo con il ritiro completo delle truppe da Gaza.

Secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali, l’attacco di Hamas ha provocato la morte di oltre 1.200 persone da parte israeliana, la maggior parte civili.

Secondo i dati del Ministero della Sanità di Gaza del governo di Hamas, ritenuti attendibili dall’ONU, nella campagna di ritorsione militare israeliana contro la Striscia di Gaza sono stati uccisi più di 45.500 palestinesi, soprattutto civili.

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